Tunisia. Rimpasto di governo, tra (molti) vecchi e (pochi) volti nuovi

di Ghazy Eddaly –

TUNISI. Rimpasto di governo in Tunisia, dove il governo di Yussef al-Chahed fatica a tener testa ai gravi problemi che affliggono il paese, dalla corruzione diffusa, al mancato sviluppo, all’alto tasso di disoccupazione giovanile.
Abdelkrim Zbidi, già ministro ai tempi della “Troika” il governo di unità nazionale post-rivoluzionario) va alla Difesa, posto che era rimasto vacante; Lotfi Brahem sarà ministro dell’Interno, una scelta criticata in quanto il predecessore, Hedi Majdoub, aveva ottenuto buoni risultati nella lotta al terrorismo; Mohamed Ridha Chalghoum sarà alle Finanze; Hatem Ben Salem sarà ministro dell’Educazione, ma anche qui ci sono malumori in quanto era già ministro all’epoca di Ben Ali, dal 2008 al 2011; Omar El Behi verrà destinato al Commercio; Radhouane Ayara sarà ai Trasporti, è del partito Rcd – Nidaa Tounes, ha preso il posto di Ghedira; Zied Ladhari è stato nominato ministro per gli Investimenti e la cooperazione internazionale, è l’unico di Ennahda; Khaled Kaddour sarà all’Industria e alle Energie rinnovabili; Mabrouk Korchid ministro del Demanio e delle Frontiere; Slim Chaker passa alla Sanità, era ministro delle Finanze.
Il nuovo gabinetto deve ora affrontare la fiducia del Parlamento, prevista per settimana prossima, ma, per quanto i due principali partiti (Ennahda e Nidaa Tounes) abbiano la maggioranza, la strada non si presenta in discesa.
Khemaies Jhinaoui resta ministro degli Esteri.