TURCHIA. Cambio di politica: vengono fermati gli jihadisti diretti in Siria

Notizie Geopolitiche

isilAlmeno 830 cittadini europei diretti in Siria per unirsi al gruppo qaedista dell’Isil sono stati fermati negli tempi dalle autorità turche, le quali hanno anche spiccato mandati di arresto per 2mila individui sospettati di aver aderito allo Stato islamico.
Anche Ankara ha recepito il pericolo rappresentato dal gruppo qaedista, mentre in passato aveva chiuso entrambi gli occhi poiché l’Isil era nato per combattere il nemico comune, cioè Bashar al-Assad.
Ai fermi ed agli arresti si è arrivati dopo che i paesi europei hanno condiviso con la Turchia informazioni su circa 4.700 persone via Interpol, per cui le autorità turche hanno indirizzato le azioni dei propri Servizi segreti a fermare il flusso di stranieri diretti in Siria.
Solo in questi giorni le squadre speciali hanno fermato presso gli aeroporti Sabiha Gokcen e Ataturk, entrambi a Istanbul, 240 passeggeri in entrata in Turchia sospettati di voler entrare a far parte dell’Isil, quasi tutti cittadini europei.
Come Notizie Geopolitiche aveva in passato evidenziato, dalla Libia e dalla Tunisia sono partiti migliaia di combattenti diretti in Siria, grazie a navi approdate in Turchia.
Ankara, che ha precisato oggi che “La Turchia non parteciperà ad alcuna operazione armata ma si concentrerà interamente sulle attività umanitarie” ovvero che “La Turchia non sarà coinvolta in alcuna operazione di combattimento e non fornirà alcuna arma”.