UCRAINA. Dopo contestazioni Yanukovich apre a possibilità elezioni anticipate

di Giacomo Dolzani –

ucraina_flagSecondo quanto riferito alla stampa dal deputato ucraino Yuri Miroshnichenko, membro dell’attuale maggioranza che guida il paese, il Capo dello Stato, Viktor Yanukovich, dopo aver discusso oggi con i rappresentanti del proprio esecutivo, potrebbe acconsentire all’indizione di elezioni anticipate sia politiche che presidenziali; Miroshnichenko ha inoltre garantito che non verrà usata la violenza contro i contestatori del governo che manifestano nelle piazze e nel centro di Kiev.
Una forte ondata di proteste è infatti scoppiata dopo l’abbandono del progetto di integrazione dell’Ucraina nell’Unione Europea a cui Yanukovich, leader filo russo, ha preferito l’Unione Doganale di Putin e, dopo un’iniziale attenuazione, è ripresa con rinnovato vigore in seguito all’approvazione di una legge, da molti definita liberticida, volta ad impedire cortei e sit-in non autorizzati, inasprendo le pene per chi li avesse organizzati e per i partecipanti.
Dopo le grandi manifestazioni di piazza avvenute in diverse città del paese e l’occupazione del centro della capitale, dove i palazzi del governo sono circondati dai contestatori, Yanukovich si è visto costretto a fare delle concessioni all’opposizione, spalleggiata dai paesi dell’Ue, arrivando anche a ventilare la possibilità di far nascere un loro governo, sostituendo quello attuale.
In seguito al fallimento di tutti i tentativi di zittire le voci di dissenso, con leggi contro la libertà d’espressione e pestaggi di giornalisti, il presidente ha quindi dovuto cedere terreno di fronte a chi vorrebbe un’Ucraina amica di Bruxelles e non sotto l’egida di Mosca, con il rischio di vivere una nuova dominazione putiniana dopo quella sovietica; nonostante questo però su Kiev pende sempre la spada di Damocle dei 20miliardi di dollari di debiti contratti con le banche russe, a cui si aggiungono i 10miliardi nei confronti di Gazprom dalla quale, tra l’altro, l’Ucraina non può prescindere per le proprie forniture di gas.