Siria. Operazione armi chimiche in ritardo. Ma Gatilov assicura, ‘conclusione processo entro marzo’

di Fabrizio Montagner –

siria-armi-chimiche-grandeNei giorni scorsi si era diffusa la notizia dell’allarmante ritardo con cui stavano procedendo le operazioni di stoccaggio e allontanamento delle armi chimiche dalla Siria, basti pensare che la tabella di marcia stabilita dall’accordo Usa-Russia aveva nel 5 febbraio il termine ultimo la presa in carico dell’arsenale, per cui l’Aja aveva sollecitando il governo di Damasco ad accelerare le operazioni di preparazione e di imbarco delle 700 tonnellate di agenti tossici e delle 500 di precursori (ovvero dei reagenti che vanno mescolati per rendere letali i veleni) denunciate ed individuate.
A stemperare gli animi è arrivata oggi una comunicazione del viceministro degli Esteri russo, Ghennady Gatilov, il quale ha fatto sapere che “Lunedì la Siria ha annunciato che la rimozione di un grosso carico di sostanze chimiche è previsto in febbraio e che sono pronti a completare questo processo entro il primo marzo”.
Fino ad oggi sono stati portati a termine solo due carichi sulle navi cargo norvegese e svedese Taiko e Ark Futura, dirette a Gioia Tauro per il trasbordo sulla statunitense Cape Ray, la quale è attrezzata con le apparecchiature necessarie a neutralizzare le sostanze tossiche nelle acque internazionali; complessivamente sono state imbarcate 54 tonnellate di veleni tossici.
Il ritardo aveva spinto gli Stati Uniti ad accusare il regime di Damasco di puntare i piedi ed il Segretario di Stato Usa, John Kerry, aveva chiesto al ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, di fare pressione sull’alleato siriano per accelerare i tempi. Gatilov ha tuttavia reso noto oggi che effettivamente “ci sono difficoltà legate alla necessità di garantire la sicurezza per questa operazione”.
Il direttore del Dipartimento per la sicurezza e il disarmo russo, Mikhail Ulyanov, ha fatto sapere che la statunitense Cape Ray arriverà nel porto di Gioia Tauro intorno all’11 febbraio.