UCRAINA. Gli accordi di Ginevra si infrangono sulla caparbietà dei filorussi

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Pushilin denis filorussiNon sembra sortire gli effetti desiderati il vertice che si è svolto a Ginevra fra Kiev, Usa, Ue e Russia sull’Ucraina: a non essere d’accordo con quanto stabilito sono ancora una volta i separatisti filo-russi dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk, il cui vice comandate della “milizia popolare” Serghiei Tsipliakov ha affermato che l’intesa “non è stata firmata da loro”, mentre resta l’obiettivo di indire un referendum di carattere indipendentistico o che possa prevedere l’annessione alla Russia. Per lasciare gli edifici governativi i filo-russi hanno chiesto le dimissioni del “governo illegale di Kiev”.
Anche il leader dell’autoproclamata Repubblica, Denis Pushilin, ha avvertito che l’intesa ginevrina non vincola i secessionisti, e che il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov a Ginevra “non ha firmato nulla per nostro conto, lo ha fatto soltanto per conto della Federazione Russa da parte”.
Pushilin due giorni fa ha impartito l’ordine di espulsione dei concittadini di fede ebraica.
Per Putin il funzionamento degli accordi “non dipende da noi. O non solo da noi. Questo dipende dalle nostre controparti”, ma il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha confermato oggi che delle truppe russe si trovano nei pressi della frontiera ucraina “a causa della situazione” nel Paese.