Ucraina. La guerra va avanti. Zelensky chiede di trattare, Putin invita l’esercito a rovesciarlo

di Enrico Oliari

Il veto della Russia, membro permanente con tale diritto, blocca al Consiglio di sicurezza dell’Onu la proposta di risoluzione di condanna presentata dagli Stati Uniti per l’aggressione dell’Ucraina. Il dibattito che si è svolto già nei giorni scorsi è durato 24 ore, e non sono mancati gli strali dell’ambasciatore ucraino Sergiy Kyslytsya il quale, rivolgendosi direttamente al collega russo Vasily Nebenzya, ha tuonato che “Il mio Paese è stato attaccato”. Per il segretario generale Antonio Guterres “mi è chiaro è che questa guerra non ha alcun senso”, ma da Mosca si continua a fare orecchie da mercante. La risoluzione chiede l’immediata cessazione delle ostilità e il ritiro dei militari russi dall’Ucraina, ma condanna anche il riconoscimento del Cremlino delle due autoproclamate repubbliche di Lugansk e di Donetsk “come violazione del diritto internazionale e dell’integrità territoriale di un paese membro”.
L’obiettivo della delegazione Usa era quello di isolare la Russia, ma la risposta degli altri paesi è stata diversificata, con la Cina tiepida, che “sostiene la Russia nella risoluzione del conflitto attraverso i negoziati con l’Ucraina”, come ha affermato il leader Xi Jinping. Una posizione di equilibro per non inimicarsi ne’ l’alleato russo ne’ il ricco mercato europeo, ma intanto l’Ucraina è bombardata, gli obiettivi sensibili come aeroporti e centrali vengono uno ad uno occupati, la gente è in fuga, nel paese vige la legge marziale e gli uomini sono chiamati alle armi. Tra l’altro il New York Times ha riportato la testimonianza di funzionari statunitensi secondo cui la Cina sarebbe stata “supplicata” per mesi invano di intervenire presso il Cremlino per prevenire l’attacco.
Certamente pesano le sanzioni imposte alla Russia dall’Ue e dagli altri paesi occidentali, compreso il congelamento dei beni del presidente Vladimir Putin e del ministro degli Esteri Sergei Lavrov, e ieri il rublo è letteralmente crollato salvo poi riprendersi oggi, sia per l’intervento della Band centrale russa sul mercato dei cambi, sia per i 600 miliardi di dollari in deposito di oro, sia per il via libera di Putin alla vendita alla Cina di ingenti quantità di grano. Sanzioni che tuttavia non toccano l’importazione di gas in Europa.
Anche il G7 ha espresso una forte condanna nei confronti della Russia per aver “reintrodotto la guerra nel continente europeo, e questo lo mette dalla parte sbagliata della storia”, ma il presidente russo continua a ribadire la propria posizione: “Gli Stati Uniti e la Nato hanno continuato a ignorare le preoccupazioni per la sicurezza della Russia rinnegando i loro impegni e spingendo gli schieramenti militari verso Est”.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che coraggiosamente continua a restare alla guida del paese, ha invitato al dialogo “per fermare questo bagno di sangue”, ma Lavrov ha chiosato affermando che “Non possiamo riconoscere l’attuale governo dell’Ucraina come democratico”, aggiungendo che l’occidente ha chiuso gli occhi davanti al “genocidio” a Lugansk e a Donetsk della popolazione russofona “perpetrato dai militari russi”. Definiti da Putin come “dogati neonazisti”. Zelensky in videoconferenza con gli altri capi di Stato ha affermato che “è l’ultima volta che mi vedete”, e già i militari ucraini si stanno portando attorno ala cittadella con il palazzo presidenziale per contrastare i russi, ormai alle porte della città.
Eppure qualcosa si muove, ed i mercati stessi hanno l’indice in salita, segno che gli operatori stanno scommettendo sulla de-escalation. E’ stato il presidente cinese Xi ad annunciare la disponibilità della Russia a tornare al tavolo del dialogo, a Minsk. Una città che ha un significato ben preciso: una delle accuse della Russia al governo ucraino consiste nel mancato rispetto degli accordi di Minsk-2, del 2015, i quali prevedevano tra l’altro il riconoscimento delle autonomie di Lugansk e di Donetsk. Ed ora sarà da vedere se realmente Putin sarà disposto ad incontrare Zelensky, dopo aver chiesto all’esercito ucraino di prendere il potere rovesciando il presidente. Intanto i carri armati russi stanno entrando a Kiev.

(Foto: Depisitphotos).