Ue. Clima: ridurre le emissioni di CO2 e finanziare l’innovazione a basse emissioni

di Maurizio Molinari * –

Il Parlamento europeo ha approvato una legge per rafforzare le restrizioni UE sulle emissioni industriali di CO2 e iniziare così a concretizzare gli impegni di Parigi sul clima.
Un “fondo di modernizzazione” contribuirà a migliorare i sistemi energetici negli Stati membri a basso reddito. I deputati hanno approvato delle regole più severe per i finanziamenti Ue, che non potranno più andare a progetti industriali alimentati a carbone, ad eccezione dei sistemi di teleriscaldamento negli Stati membri più poveri.
Un fondo per l’innovazione fornirà sostegno finanziario per i progetti sulle rinnovabili, la cattura e lo stoccaggio del carbonio e l’innovazione a basse emissioni.
La legge mira a prevenire la “rilocalizzazione delle emissioni di carbonio”, ossia il rischio che le imprese possano delocalizzare la produzione al di fuori dell’Europa, in paesi con regole meno stringenti in materia di riduzione delle emissioni. I settori a più alto rischio riceveranno gratuitamente le loro quote ETS. I settori meno esposti riceveranno gratuitamente un 30% di quote in più.
La relatrice Julie Girling (ECR, UK), ha dichiarato: “Il sistema ETS rimane la pietra angolare della politica dell’UE di lotta al cambiamento climatico. Abbiamo fatto del nostro meglio per concordare un aggiornamento ambizioso. L’ETS ha avuto molti detrattori nel corso degli anni. Abbiamo affrontato molti problemi, dal prezzo del carbonio chiaramente troppo basso per far funzionare il mercato, alla difficile questione dell’equilibrio tra la nostra ambizione ambientale e la protezione dell’industria europea ad alta intensità energetica”.
Il testo è stato approvato con 535 voti favorevoli, 104 voti contrari e 39 astensioni. Ritornerà ora al Consiglio per l’adozione formale prima di entrare in vigore.
Il sistema ETS dell’UE introduce una soglia massima alla quantità totale di gas a effetto serra che può essere emessa dai settori interessati dal sistema. All’interno di tale soglia, le imprese UE ricevono o acquistano “quote di emissioni” (ovvero permessi di emissione di CO2) che possono, se necessario, scambiare tra loro.

* Servizio stampa del Parlamento europeo.