Ue. Il Parlamento europeo chiede maggiore protezione dei migranti dalle violazioni dei diritti umani

di Maurizio Molinari * –

Il Parlamento europeo critica la Commissione europea e alcuni paesi dell’UE per l’uso eccessivo di accordi informali sul rimpatrio e la riammissione dei migranti irregolari.
Il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione, con 358 favorevoli, 309 contrari e 26 astensioni, che fornisce raccomandazioni sulla protezione dei diritti umani nel quadro della politica esterna di asilo e migrazione UE.
Il testo rileva che, dal 2016, l’Ue e alcuni Stati membri hanno concluso molti accordi e intese bilaterali informali con paesi terzi sul rafforzamento delle capacità di controllo e gestione delle frontiere, sulla lotta al traffico di esseri umani e sul rimpatrio e la riammissione dei migranti irregolari.
La risoluzione evidenzia diverse tendenze preoccupanti sui diritti umani che derivano da tali accordi informali, che sono conclusi senza il dovuto controllo democratico e la supervisione parlamentare e non sono soggetti al controllo giudiziario.
Gli eurodeputati inoltre esortano la Commissione europea a negoziare e firmare accordi formali di riammissione con i paesi terzi e notano l’assenza di adeguati meccanismi operativi di segnalazione, monitoraggio, valutazione e responsabilità per seguire i casi individuali e rispondere alle potenziali violazioni, così come la mancanza di rimedi giudiziari efficaci per le persone i cui diritti potrebbero essere stati violati. Il PE sottolinea che i diritti dei richiedenti asilo dipendono proprio dalla possibilità che un tribunale verifichi l’avvenuta violazione dei loro diritti umani.
Una panoramica completa e pubblica dei finanziamenti UE ai paesi terzi per facilitare la cooperazione sulle questioni migratorie rimane tutt’ora indisponibile, nota il testo. I deputati chiedono alla Commissione di garantire la piena trasparenza, anche stabilendo una tale panoramica.
Il Parlamento europeo chiede infine informazioni dettagliate su qualsiasi altra misura di sostegno fornita dalle agenzie europee, come Frontex, al fine di garantire che i deputati possano controllare efficacemente come viene speso il bilancio UE.
Dopo la votazione, la relatrice Tineke Strik (Verdi/ALE, Paesi Bassi) ha dichiarato: “La cooperazione con i paesi terzi non esime l’UE dal rispettare i suoi obblighi in materia di diritti umani nei confronti di migranti e rifugiati. Questi obblighi devono essere soddisfatti attraverso un migliore monitoraggio, una maggiore trasparenza sull’uso dei fondi UE e un maggiore controllo democratico da parte del Parlamento europeo. Inoltre, dobbiamo garantire l’accesso alla giustizia per i migranti e i rifugiati i cui diritti possono essere colpiti dalla cooperazione dell’UE con i paesi terzi. Questo è l’unico modo per garantire che la nostra politica migratoria esterna sia conforme al diritto internazionale”.

* Responsabile Media del Parlamento europeo in Italia.