UE. Il premier irlandese Varadkar esorta l’Europa a chiedere la fine delle ostilità tra Israele e Hamas

di Alberto Galvi

Al Consiglio europeo il primo ministro irlandese Leo Varadkar ha esortato i partner europei ad assumere una posizione più ferma e a chiedere la fine dei combattimenti tra Israele e il gruppo armato palestinese Hamas nella Striscia di Gaza. Un numero crescente di paesi dell’Unione Europea ha espresso sostegno per un cessate-il-fuoco umanitario.
All’Assemblea generale delle Nazioni Unite un’ampia maggioranza dei paesi membri ha votato a favore di una risoluzione che chiede il cessate-il-fuoco umanitario in un momento in cui il numero dei palestinesi uccisi nell’assalto israeliano a Gaza ha superato quota 18mila, la maggior parte dei quali donne e bambini. La risoluzione è stata approvata con 153 nazioni a sostegno, 23 astenute e 10 contrarie.
Erano 17 i paesi UE che hanno sostenuto la richiesta di cessate-il-fuoco. A ottobre solo otto avevano sostenuto una risoluzione che chiedeva una tregua. Il leader socialista spagnolo Pedro Sánchez, il cui paese detiene attualmente la presidenza di turno del Consiglio dell’UE, ha sostenuto il suo collega irlandese.
Hamas ha lanciato un attacco nel sud di Israele il 7 ottobre, che ha ucciso circa 1.200 persone, per lo più civili, e ne ha fatte prigioniere circa altre 240. Israele ha risposto con un devastante assalto a Gaza, bombardando il territorio e lanciando un’offensiva di terra, sostenendo di voler rovesciare Hamas. L’attacco di Hamas è stato ampiamente condannato e Israele ha ricevuto un forte sostegno internazionale per la sua guerra contro Hamas da parte degli Stati Uniti e di diversi paesi europei.
Varadkar ha insistito sul fatto di un cessate-il-fuoco per garantire sicurezza a tutti coloro che vivono nella regione. Anche il leader socialista spagnolo Pedro Sánchez ha sostenuto il suo collega irlandese. I paesi UE sono stati anche accusati di adottare un doppio standard, rimproverando la Russia per le violazioni del diritto internazionale durante l’invasione dell’Ucraina, ma relativamente mutato di fronte ad Israele.