Ue. Lavoratori distaccati: votazione finale su parità retribuzione e condizioni lavoro

di Maurizio Molinari * –

I lavoratori distaccati temporaneamente in un altro Paese dell’Ue dovranno ricevere lo stesso salario dei lavoratori di tale Paese, grazie alle nuove norme approvate martedì dal Parlamento. La nuova direttiva, approvata in via definitiva con 456 voti in favore, 147 voti contrari e 49 astensioni, mira a garantire una migliore protezione dei lavoratori distaccati e una concorrenza leale tra imprese.

Assicurare una giusta retribuzione.
Le nuove regole stabiliscono che a tutti i lavoratori distaccati si applicheranno le norme del Paese ospitante in materia di retribuzione. Gli Stati membri dovranno, inoltre, applicare anche i contratti collettivi regionali o settoriali, se di ampia portata e rappresentativi, finora applicati solo nel settore delle costruzioni.

Durata del distacco.
La durata del distacco è stata fissata a 12 mesi, con una possibile proroga di 6 mesi. Trascorso tale termine, il lavoratore può restare o lavorare nel Paese ospitante, ma dovrà a quel punto essere soggetto all’intera normativa sul lavoro vigente in quello Stato.

Protezione contro le frodi.
In caso di distacco fraudolento, ad esempio operato da una società di comodo, gli Stati membri dovrebbero cooperare per garantire che i lavoratori distaccati siano protetti perlomeno dalle tutele contenute nella direttiva.

Trasporto internazionale su ruota.
Al settore dei trasporti si applicherà la legislazione settoriale specifica, inclusa nel Pacchetto mobilità, una volta che sarà approvata (la commissione trasporti del PE dovrebbe votare la sua prima lettura lunedì 4 giugno). Fino ad allora, sarà applicata per il settore la direttiva del 1996.

Periodo di recepimento.
Gli Stati membri avranno due anni di tempo per recepire le norme nei propri ordinamenti nazionali.

Elisabeth Morin-Chartier (PPE, FR), relatrice, ha dichiarato “Questa votazione è una pietra angolare dell’attuale legislatura e riflette la realtà sociale, economica e politica dell’Unione europea. La nuova direttiva traccia una rotta chiara verso un’Europa più sociale, con una concorrenza più equa tra imprese e con un miglioramento dei diritti dei lavoratori. Approvando l’accordo, il Parlamento garantisce migliori diritti ai lavoratori e la necessaria protezione nei confronti delle imprese.”
Agnes Jongerius (S&D, NL), co-relatrice, ha dichiarato: “L’Europa sceglie la parità di retribuzione per gli stessi tipi di lavoro nello stesso luogo ed ciò rappresenta un risultato importante. I colleghi possono essere di nuovo colleghi e non esser in competizione. Si tratta di un passo importante verso la creazione di un’Europa sociale, che protegga i lavoratori e impedisca alle imprese di intraprendere una corsa al ribasso, ma anche di un’Europa che non conosce confini e che cerca una forza lavoro normale”.

Un lavoratore distaccato è un dipendente che viene inviato dal suo datore di lavoro a prestare temporaneamente servizio in un altro Stato membro dell’UE. Nel 2016 i lavoratori distaccati nell’UE erano 2,3 milioni. Il fenomeno distacco è aumentato del 69% tra il 2010 e il 2016.
In Italia sono 114.515 i lavoratori distaccati inviati, di cui il 18,7% in Francia, il 10,2% in Germania e il 36,6% al di fuori dell’UE, in Svizzera. Sono invece 61.321 i lavoratori distaccati ricevuti, più della metà provenienti da Germania (18,8%), Francia (18,3%) e Spagna (14%).

* Servizio stampa del Parlamento europeo.