UE. Premio Sakharov a iraniani Jafar Panahi e Nasrin Sotudeh

Asca, 26 ott 12 –

Il regista iraniano Jafar Panahi e l’avvocato Nasrin Sotudeh, difensori dei diritti nella Repubblica islamica, sono stati insigniti all’unanimita’ del Premio Sakharov per la liberta’ di pensiero. Nella lista dei candidati figuaravano anche le Pussy Riot e il bielorusso Ales Bialiatski. Al momento Panahi e Sotudeh stanno scontando una condanna a sei anni per aver partecipato ai movimenti di protesta contro il regime di Teheran nell’estate del 2010. Il Premio Sakharov per la liberta’ di pensiero e’ un riconoscimento dedicato allo scienziato e dissidente sovietico Andrej Dmitrievic Sacharov, istituito dal Parlamento europeo nel 1988 allo scopo di premiare personalita’ od organizzazioni che abbiano dedicato la loro vita alla difesa dei diritti umani e delle liberta’ individuali. Viene consegnato ogni anno in una data prossima al 10 dicembre, in ricordo del giorno in cui venne firmata la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.

Il premio Sakharov attribuito agli iraniani Jafar Panahi e Nasrin Sotudeh ”e’ una chiara condanna al regime di Teheran”. Lo ha detto il presidente del Parlamento Europeo, Martin Schulz, al momento della proclamazione ufficiale davanti alla plenaria di Strasburgo. L’annuncio del premio, deciso all’unanimita’ dalla ‘Conferenza dei Presidenti’, e’ stato accolto con una standing ovation dai deputati. Il premio, ha sottolineato Schulz, e’ stato assegnato all’unanimita’ ”ed e’ la prima volta che succede dal 1994, da quando sono entrato nel Parlamento”. Il riconoscimento, ha aggiunto, esprime ”solidarieta’ e ammirazione per una donna ed un uomo che non si piegano alle intimidazioni in Iran”. Parlando dell’avvocata Nasrin Sotudeh, che ”si e’ messa in prima linea per difendere attivisti dei diritti umani, giornalisti e attivisti dell’opposizione”, Schulz ha osservato che ”per questo” e’ stata accusata e condannata a 11 anni di prigione. Ed il premio e’ stato attribuito per ”sostenere la lotta contro un regime” in cui ”la lotta per la liberta’, per la dignita’ umana, per la liberta’ d’espressione e la giustizia viene considerata, nei tribunali, un attacco alla sicurezza nazionale”. Di Jafar Panahi, vincitore del Leone d’Oro a Venezia nel 2000, Schulz ha parlato come di un regista capace di ”ritratti vivaci di un paese complesso, ricco, bellissimo e dei suoi abitanti” ma che come ogni buon ritrattista ha sottolineato ”non soltanto gli aspetti piu’ belli, ma anche i problemi della vita iraniana” e ”la dura realta’ che esiste in quel paese”. E per questo ”e’ stato messo a tacere”. ”Entrambi i candidati incarnano tutto quello che l’Unione Europea difende”, ha concluso Schulz lanciando ”un appello al regime di Teheran” perche’ permetta a Sotudeh e Panahi di essere presenti alla cerimonia di consegna che si terra’ il 12 dicembre durante la plenaria a Strasburgo.