UE-UA. Pacifico, ‘conflitto tra fazioni nel Corno d’Africa riguarda da vicino l’Italia’

di Marinella Pacifico * –

Gli spunti di riflessione offerti dal vertice Ue e Unione Africana appena concluso sono molteplici e complessi con interessi localistici ed hanno tutti il comun denominatore dell’Africa come luogo dove si consuma una crisi che, per la proprietà transitiva, si prospetta in Europa con effetti diversi. Immaginare di circoscrivere un conflitto tra fazioni nel Corno d’Africa senza ripercussioni nelle regioni circostanti e nel nostro continente è una visione unidimensionale che mal si concilia con la realtà.
Anche di questo si è parlato al Summit, delle striscianti crisi che stabilmente si consumano nel Corno d’Africa. Decenni di conflitti tra confinanti e spesso all’interno dei singoli Stati. Terreno ideale per la proliferazione di gruppi terroristici islamisti sovvenzionati da paesi terzi che intravedono, nella decadenza delle istituzioni, l’obiettivo mai rinnegato di istituire un grande sultanato utile a destabilizzare l’intero continente Africano. Oggi assistiamo ad un violento scontro tra la regione del Tigrai ed il governo centrale etiope. Uno scontro che sta producendo un esodo di persone disperate verso la Libia e verso il Sud Sudan, con il corollario tradizionale di violenze immani. La stessa Gibuti, fino a qualche tempo fa ritenuta tutto sommato pacificata e sicura, inizia ad avere pericolosi scricchiolii nella tenuta istituzionale anche a causa della pressione migratoria proveniente dai paesi del quadrante. Strategicamente l’instabilità di Gibuti potrebbe stravolgere gli assetti geopolitici dell’intera regione, anche in chiave continentale. L’attenzione che io stessa ho rivolto all’intera regione può essere riassunta nella risoluzione n.48 “Le nuove prospettive geopolitiche nel Corno d’Africa e il ruolo dell’Italia” sostenuta con convinzione e approvata all’unanimità in Commissione esteri il 15 febbraio scorso e con la quale sottolineo la preoccupazione sanitaria derivante dal COVID-19.
Come ben sottolineato al vertice di Bruxelles, l’Africa sconta un deficit di cure vaccinali ed il Corno d’Africa ancora di più. È improcrastinabile un deciso intervento dell’ONU nelle aree di guerra, così come gli organismi mondiali non possono più ritardare nel programmare un piano di intervento economico per risollevare le sorti di milioni di persone che, fra guerre e carestie ripetute, non vedono altra via che consegnarsi ai moderni schiavisti, siano essi terroristi o trafficanti di uomini.

* Senatrice di Coraggio Italia.