Usa. Trump elogia Putin. Ma vi è il timore che hacker russi agiscano l’8 novembre

di Manuel Giannantonio

Computer militariIl candidato repubblicano alla Casa Bianca Donald Trump continua a moltiplicare le lodi nei confronti del presidente russo Vladimir Putin, mentre i servizi segreti temono un pirataggio su larga scala dello scrutinio delle elezioni del prossimo 8 novembre, magari con regia dal Cremlino.
Il miliardario Trump “non si è privato di criticare la politica estera condotta dai presidenti Bush e Obama, specie per quanto concerne gli interventi americani in Iraq e in Afghanistan”, sottolinea il Washington Post.
L’autorevole quotidiano della capitale inoltre ricorda che Donald Trump è sempre più bersaglio di critiche per i suoi ripetuti elogi nei confronti di Vladimir Putin. Complimenti che ha regolarmente ripetuto durante la sua campagna elettorale nonostante numerosi dei suoi colleghi repubblicani abbiano evidentemente preso le distanze dalle sue dichiarazioni. Uscite che quindi creano spaccatura tra i suoi ma che non sembrano preoccuparlo troppo.
Questa polemica giunge mentre i servizi segreti americani sono già in allerta per possibili intrusioni russe, soprattutto di natura informatica. Vien da chiedersi se è davvero possibile che hacker russi possano determinare l’equilibrio del duello politico con Hillary Clinton? In un articolo pubblicato lo scorso 5 settembre, il Washington Post ricorda che l’insieme della comunità dei servizi segreti e di contro spionaggio americano, dal direttore della Cia James R. Clapper passando Donald trump grandeper l’Fbi e la Nsa, “sono inquieti per quello che considerano come un’operazione segreta su grande scala condotta dalla Russia per minare la fiducia degli elettori americani nel loro sistema elettorale e nelle loro istituzioni”.
Un’operazione di destabilizzazione abilmente orchestrata dal Cremlino che potrebbe “provocare un disastro durante lo scrutinio presidenziale dell’8 novembre e favorire Trump”, secondo quanto riportato da Anne Applebaum nelle colonne del Washington Post. Una situazione dai contorni assurdi, quasi cinematografici, visti i contorni da spy story. Ma non per questo del tutto impossibile.