Uzbekistan. Presidenziali: Mirziyoyev stravince al suo secondo mandato

di Alberto Galvi

Il presidente uzbeko Shavkat Mirziyoyev è stato rieletto per un secondo mandato, dopo aver vinto sui quattro concorrente Narzulla Oblomuradov, Maksuda Vorisova, Alishir Kadirov e Bahrom Abdulhalimov. A garantire lo svolgimento democratico di queste elezioni ci hanno pensato osservatori provenienti da diversi paesi e organizzazioni internazionali.
L’ex primo ministro è salito al potere nel 2016 dopo la morte del dittatore Islam Karimov, che ha governato l’Uzbekistan dal 1991. Mirziyoyev, come il suo predecessore, ha evitato le riforme politiche che consentirebbero qualsiasi alternativa al suo governo.
Da quando è succeduto a Karimov, Mirziyoyev ha lanciato un programma di riforme radicali, impegnandosi a ridurre la povertà attraverso una rapida crescita economica, decentrando gradualmente ai consigli distrettuali alcuni poteri e revocando alcune restrizioni alle pratiche religiose. Inoltre ha tenuto a freno i potenti servizi di sicurezza del paese e ha autorizzato il rilascio di alcuni prigionieri politici.
La vittoria elettorale consentirà a Mirziyoyev di continuare a promuovere alcune riforme e probabilmente porterà l’Uzbekistan ad aprirsi sempre di più al commercio estero e agli investimenti.
Il presidente russo Vladimir Putin si è congratulato con Mirziyoyev per la sua rielezione, sottolineando la ricostruzione dei legami con la Russia, la quale sta costruendo la prima centrale nucleare in Uzbekistan e realizzando nel paese asiatico altri grandi progetti economici. Questi buoni risultati sono però stati messi in ombra dagli effetti della pandemia di COVID-19, che hanno portato portando a un aumento del costo della vita e alal crescita della disoccupazione.
Mirziyoev sta ora lottando per contrastare le critiche di autoritarismo che da ogni parte gli vengono rivolte. Da quando l’Uzbekistan ha ottenuto l’indipendenza dall’ex impero sovietico nel 1991, questa è stata la sesta elezione presidenziale del paese a maggioranza musulmana.