VENEZUELA. Maduro cerca di rafforzare sua legittimità all’estero

Adnkronos/Washington Post –

maduro nicolasViaggi ufficiali di Uruguay, Argentina e Brasile, rafforzamento dell’organismo regionale del Petrocaribe con l’ingresso Honduras e Guatemala. Nell’ultima settimana il neo presidente del Venezuela, Nicolas Maduro, si è particolarmente impegnato per rafforzare la sua legittimità esibendo l’appoggio di altri Paesi della regione. Ma anche l’opposizione, che lo accusa di brogli e non ne riconosce la vittoria alle elezioni del 14 aprile, non è da meno: una sua delegazione ha incontrato giornalisti e deputati in Colombia, Perù, Paraguay, Uruguay e Argentina. “Vogliamo che i nostri vicini siano al corrente dell’instabilita’ in Venezuela”, ha spiegato il capo delegazione Leopoldo Lopez. E intanto gli Stati Uniti non hanno ancora riconosciuto il nuovo governo del Venezuela. Vincitore delle elezioni con una manciata di voti rispetto al candidato dell’opposizione Henrique Capriles (50,78% dei voti contro il 48,95%), Maduro ha bisogno di rafforzare la sua legittimità anche perchè non ha il carisma del suo predecessore, il defunto Hugo Chavez. Molti Paesi vicini hanno deciso comunque di appoggiarlo. “Le auguriamo grande successo per il suo mandato presidenziale e il suo governo”, ha detto la presidente del Brasile Dilma Rousseff, accogliendo giovedì Maduro fra sorrisi e abbracci. “Siamo un paese profondamente democratico – ha risposto il presidente venezuelano- abbiamo un sistema elettorale praticamente perfetto”.
Analoga accoglienza era stata riservata a Maduro sia in Uruguay dal presidente Josè Mujica che in Argentina dalla presidente Cristina Kirchner. Assieme al Brasile e al Venezuela, i due paesi compongono l’alleanza regionale del Mercosur. Domenica scorsa a Caracas, Maduro ha invece accolto Honduras e Guatemala nell’alleanza del Petrocaribe, attraverso la quale il Venezuela vende petrolio a prezzi ridotti a diversi paesi dell’area caraibica, fra cui Cuba, el Salvador, Nicaragua. Le critiche dell’opposizione hanno avuto invece una eco in Perù, dove il ministro degli Esteri Rafael Roncagliolo ha chiesto l’avvio “di un clima di dialogo e tolleranza ” in Venezuela, proponendo una discussione su questa tema dell’organizzaizone degli Stati del Sudamerica. Maduro ha risposto duramente, dicendo che Roncagliolo “ha commesso l’errore della sua vita”. E intanto l’ambasciatore peruviano a Caracas si è dovuto dimettere per aver criticato su Twitter l’accoglienza positiva riservata dai parlamentari di Lima alla delegazione dell’opposizone venezuelana. Difficili anche i rapporti fra Venezuela e la vicina Colombia. Maduro ha ripetuto le accuse già rivolte in campagna elettorale contro l’ex presidente Alvaro Uribe di aver ordito un piano per assassinarlo. Uribe ha parlato di “immature accuse di una dittatura”, schierandosi a favore della ripetizione delle eelzioni in Venezuela. E l’attuale presidente Juan Manuel Santos ha dichiarato che la questione dovrà ora essere risolta per via diplomatica.