Yemen. Gli Houti non si presentano a Ginevra, salta il tavolo dell’Onu

Notizie Geopolitiche –

La delegazione dei ribelli Houthi, autori nello Yemen del golpe che ha rovesciato il governo di Abd Rabbo Mansour Hadi, non si sono presentati a Ginevra al tavolo negoziale indetto dall’Onu per individuare gli spazi per un cessate-il-fuoco nel paese martoriato da una sanguinosa guerra civile. Questo nonostante le garanzie date per un rientro sicuro a Sanaa, per cui l’inviato dell’Onu Martin Griffiths ha dovuto costatare il fallimento dell’iniziativa affermando che “Non siamo riusciti a portar qui la delegazione da Sanaa. Non ce l’abbiamo fatta”. Ora “è’ troppo presto per dire quando il prossimo ciclo di consultazioni avrà luogo”.
Si è trattato di una sconfitta l’inviato speciale Onu per la quale il ministro degli Esteri del governo filosaudita, Khaled Yamani, ha ha parla di “troppe concessioni ai golpisti fornendo loro delle scuse”.
La guerra nello Yemen ha preso il via nel gennaio 2015 a seguito del golpe degli houthi (sciiti), dietro al quale vi sarebbe l’Iran, che però nega: per mesi i ribelli avevano chiesto invano alcuni riconoscimenti come l’inserimento di 20mila appartenenti alla minoranza sciita nelle forze armate governative, l’assegnazione di 10 ministeri e l’inclusione nella regione di Azal, di Hajja e dei governatorati di al-Jaw. L’intervento della coalizione a guida saudita e che vede coinvolti Egitto, Sudan, Giordania, Marocco, Bahrain, Qatar e Emirati Arabi Uniti, ha permesso la ripresa di una parte dei territori, in particolare del governatorato di Aden, roccaforte del presidente Abd Rabbo Mansour Hadi, mente la capitale e la zona dei principali impianti petroliferi resta saldamente in mano ai ribelli sciiti, i quali sostenevano l’ex presidente Ali Abdallah Saleh, ucciso da loro stessi dopo che aveva cercato un compromesso con i sauditi.