Yemen. L’Unicef denuncia ‘10milioni di bambini a rischio’

di Bessem Ben Dhaou

L’Unicef ha denunciato che ben 10milioni di bambini yemeniti sono oggi a rischio e necessitano disperatamente di aiuti umanitari. Lo si apprende dalla pagina Facebook dell’apparato Onu, dove viene spiegato che vi è “urgente bisogno di assistenza sanitaria di base, di nutrizione e acqua potabile, servizi igienici adeguati, protezione e educazione”.
Nel paese è in corso l’emergenza colera, con 5mila nuovi casi al giorno di persone contaminate, e l’Unicef ha provveduto dall’inizio dell’epidemia all’invio di 1.250.000 bustine di sali per la reidratazione orale, 20mila fluidi per terapie endovenose e 1.200.000 compresse di cloro per potabilizzare l’acqua. Sono stati attivati anche 45 centri per il trattamento della reidratazione e della diarrea a al-Hudaydah, Lahj e Aden e sono stati incaricati 100mila mobilitatori comunitari per sensibilizzare le persone sulla prevenzione del colera.
Guerra, malnutrizione ed epidemia rappresentano una miscela esplosiva che potrebbe portare nello Yemen ad un disastro umanitario di proporzioni colossali.
La guerra nello Yemen ha preso il via nel gennaio 2015 a seguito del golpe degli houthi (sciiti), dietro al quale vi sarebbe l’Iran (che però nega): per mesi i ribelli avevano chiesto invano alcuni riconoscimenti come l’inserimento di 20mila appartenenti alla minoranza sciita nelle forze armate governative, l’assegnazione di 10 ministeri e l’inclusione nella regione di Azal, di Hajja e dei governatorati di al-Jaw. L’intervento della coalizione a guida saudita e che vede coinvolti Egitto, Sudan, Giordania, Marocco, Bahrain e Emirati Arabi Uniti, ha permesso la ripresa di una parte dei territori, in particolare del governatorato di Aden, roccaforte del presidente Abd Rabbo Mansour Hadi, mente la capitale e la zona dei principali impianti petroliferi resta saldamente in mano ai ribelli sciiti, che sostengono l’ex presidente Ali Abdallah Saleh.