Zambia. Il primo presidente della nazione africana Kenneth Kaunda è morto all’età di 97 anni

di Alberto Galvi

L’ex presidente dello Zambia Kenneth Kaunda è morto all’età di 97 anni. E’ stato il primo presidente della nazione dell’Africa meridionale dopo l’indipendenza dal Regno Unito nel 1964, carica che ha ricoperto fino al 1991.
Il presidente dello Zambia Edgar Lungu ha dichiarato 21 giorni di lutto nazionale in onore del padre della patria. Kaunda prima di morire è stato ricoverato in un ospedale militare della capitale Lusaka a causa di una polmonite.
Come i leader Julius Nyerere e Robert Mugabe, rispettivamente della Tanzania dello Zimbabwe, Kaunda ha iniziato la sua carriera come insegnante prima di passare alla politica nella provincia settentrionale dello Zambia come segretario del NRANC (Northern Rhodesian African National Congress).
Nel 1958 sciolse il partito per formare lo ZANC (Zambian African National Congress). Le autorità coloniali lo bandirono un anno dopo e Kaunda fu imprigionato a Lusaka per nove mesi. Lo ZANC nel 1959 è diventato lo UNIP (United National Independence Party).
L’anno successivo Kaunda fu scarcerato ed eletto presidente dello UNIP. Inoltre ha iniziato a organizzare la disobbedienza civile contro l’apartheid, opponendosi al dominio della minoranza bianca nei paesi dell’Africa meridionale come Angola, Namibia, Sudafrica, Mozambico e Rhodesia del Sud, ora Zimbabwe.
Nel frattempo è stato anche uno dei principali sostenitori dei movimenti di liberazione nazionale in Mozambico e nell’attuale Zimbabwe. Kaunda ha permesso a gruppi di guerriglieri di mantenere basi militari, centri per rifugiati, campi di addestramento e uffici amministrativi.
In politica estera Kaunda ha fornito aiuto logistico ad altri movimenti di liberazione africani tra cui ZAPU (Zimbabwe African People’s Union) della Rhodesia del Sud e l’ANC (African National Congress) del Sudafrica.
Lo Zambia ha anche aiutato lo Zimbabwe a ottenere l’indipendenza dal governo della minoranza bianca nel 1980, ma poi è diventato uno Stato a partito unico, di fatto a controllo assoluto.
L’ex presidente ha bandito l’opposizione politica nel 1973 e per questo è stato ampiamente criticato e accusato di sostenere un regime dittatoriale, anche se ha spiegato che la liberazione dello Zambia dal colonialismo non avrebbe potuto essere ottenuta con un sistema politico multipartitico.
Nel 1991 Kaunda ha ceduto il potere pacificamente, perdendo le elezioni presidenziali contro Fredrick Chiluba del MMD (Movement for Multi-Party Democracy), con l’avvento della democrazia multipartitica; nel 1996 aveva cercato di candidarsi alla presidenza, ma nel frattempo il governo di Chiluba aveva modificato la costituzione in modo che chiunque avesse genitori provenienti da altri paesi fosse considerato straniero e quindi non potesse candidarsi. Chiluba, sostenendo che Kaunda fosse un cittadino del Malawi, in seguito tentò di deportarlo, ma nel 1997 è stato imprigionato con l’accusa di essere coinvolto in un tentativo sventato di colpo di Stato.
Nel 1999, durante il governo di Chiluba, Kaunda è stato dichiarato apolide presso la Corte Suprema dello Zambia, , ma la stessa lo ha dichiarato l’anno successivo cittadino dello Zambia.
Kaunda è rimasto attivo dopo il suo pensionamento, facendo campagne con le organizzazioni contro l’HIV, annunciando pubblicamente che uno dei suoi figli era morto a causa di questa malattia. Negli ultimi anni ha fatto meno apparizioni pubbliche, partecipando ai funerali di altri ex leader africani come Mugabe e Nelson Mandela.