Zimbabwe. Elezioni parlamentari suppletive: vietata la partecipazione dei candidati dell’opposizione

di Alberto Galvi –

Alle elezioni parlamentari suppletive dello Zimbabwe è stata vietata la partecipazione dei candidati dell’opposizione. Nello Zimbabwe si sono tenute le elezioni generali ad agosto, dove il presidente Emmerson Mnangagwa ha ottenuto un secondo mandato, così come 177 dei 280 seggi in Parlamento sono andati al suo partito ZANU-PF (Unione Nazionale Africana di Zimbabwe – Fronte Patriottico). Ma due mesi dopo le elezioni 14 parlamentari del principale partito di opposizione, la CCC (Coalizione dei Cittadini per il Cambiamento), sono stati licenziati con uno stratagemma bizzarro.
I seggi vacanti hanno aperto la strada alle elezioni suppletive in 9 circoscrizioni elettorali, con il resto dei seggi assegnati secondo il sistema di rappresentanza proporzionale. I tribunali hanno ordinato l’esclusione dei 9 candidati del CCC alle elezioni suppletive. Il partito di opposizione ha presentato ricorso contro questa decisione, ma ciò non ha impedito l’apertura dei seggi elettorali.
Non si è tenuta alcuna votazione nel distretto di Harare, uno dei nove interessati, perché il candidato dello ZANU-PF al potere non si è opposto. A Munyaradzi Kufahakutizwi, candidato dell’opposizione della CCC che ha perso il seggio all’assemblea nazionale, è stato impedito di ricandidarsi.
Allo ZANU-PF servono solo 10 seggi per ottenere la maggioranza dei due terzi ed essere decisivo nel rivedere le leggi del paese. Queste elezioni suppletive sono il primo passo nel tentativo del governo di ottenere una maggioranza di due terzi in Parlamento. L’obiettivo è modificare la Costituzione, che consentirebbe a Mnangagwa di estendere il suo regno abolendo il limite di due mandati presidenziali.