Attacco terroristico di Barcellona, tre le vittime italiane

di Daniele Priori –

C’è una vittima italiana tra i morti dell’attentato di ieri sera sulla Rambla di Barcellona, dove alle 17.30 un furgone bianco lanciato sulla folla ha seminato panico e morte fra i turisti della centralissima via della capitale catalana.
Si tratta del 35enne Bruno Gulotta di Legnano, responsabile marketing e vendite del portale di tecnologia Tom’s Hardware, ed era a Barcellona in vacanza con moglie e figli piccoli di 7 mesi e di 4 anni.
Luca Russo, 25 anni, era invece residente a Bassano del Grappa, in provincia di Vicenza. Laureatosi una Padova in ingegneria energetica a Padova, si trovava a Barcellona in vacanza con la fidanzata, Marta Scomazzon, rimasta ferita in modo non grave nell’attacco.
Carmen Lopardo, 80 anni, la terza cittadina italiana vittima della strage sulla Rambla, era da più di 60 residente in Argentina, ed era originaria della provincia di Potenza.
Tra il centinaio di feriti, di cui una quindicina giudicati gravi, vi sono anche tre italiani: l’ambasciatore a Madrid, Stefano Sannino, ha riferito alla stampa che “sono stati ricoverati in ospedali di Barcellona, ma due sono già stati dimessi e l’altro ha riportato fratture ma la sua condizione di salute non è grave né complessa”.
Tutto è iniziato verso le 17.00 quando un uomo descritto come un giovane di 20 anni, vestito con una camicia bianca a righe blu, si è scagliato con un furgone sulla folla uccidendo 14 persone e ferendone un centinaio. Il furgone ha poi arrestato la sua corsa di 600 metri contro un chiosco situato nei pressi del Liceu, il teatro dell’opera. L’individuo è riuscito a darsi alla fuga, ha sequestrato un veicolo uccidendovi il conducente ed ha forzato un posto di blocco ferendo un agente, per poi di nuovo allontanarsi a piedi. Nell’auto rubata è stato rinvenuto il cadavere del proprietario, ucciso a coltellate.
L’”agenzia” Amaq ha riportato la rivendicazione dell’Isis ed ha definito gli attentatori “soldati dello Stato islamico”: lo ha riferito il Site, organizzazione statunitense che monitora le attività dell’Isis sulla rete.
Nella notte vi è poi stato uno scontro a fuoco tra la polizia e presunti terroristi legati all’attacco di Barcellona: la sparatoria è avvenuta a Cambrils, 120 chilometri a sud del capoluogo catalano, dove un’Audi A3 con a bordo 5 persone ha investito i passanti nella zona del porto fino a scontrarsi con un’auto dei Mossos d’Esquadra, la polizia catalana; subito è iniziato l’inseguimento e nel conflitto a fuoco un agente è rimasto ferito, mentre i 5 terroristi sono rimasti uccisi: indossavano cinture esplosive, risultate poi finte. Feriti cinque passanti, uno in modo grave.
Il filo conduttore potrebbe essere l’esplosione che è avvenuta settimana scorsa in un appartamento di Alcanar, in un primo tempo imputato ad un’esplosione di gas: lì con tutta probabilità il commando stava provando una miscela esplosiva, ed alla seconda deflagrazione la polizia è intervenuta arrestando un uomo.
Il commando è presumibilmente composto da una decina di persone:
5 terroristi uccisi nel conflitto di Cambrils;
un terrorista in fuga, l’autore della strage della Rambla: si tratterebbe del 17enne marocchino Moussa Oukabir, fratello di Driss;
Driss Oukabir, 28 anni, al momento agli arresti: il furgone è stato noleggiato a nome suo. Ha affermato che il fratello gli ha sottratto i documenti;
uno spagnolo di Melilla, enclave del Regno in Marocco, arrestato a seguito della deflagrazione nell’appartamento di Alcanar;
uno spagnolo di Ceuta, enclave del Regno in Marocco, fermato nella notte a Cambrils.

Nella prima foto: il sospetto attentatore Moussa Oukabir; nella seconda foto la vittima italiana Bruno Gulotta (Foto Twitter).