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C’è quasi certamente la mano del gruppo islamista Jamaat-ul-Mujahideen (Jmb) dietro all’attacco di oggi in un hotel di Dacca, in Bangladesh, dove un terrorista si è fatto esplodere nel momento in cui si è visto intercettato dalle forze dell’ordine.
Al momento non è ancora noto il bilancio delle vittime, anche perché la deflagrazione ha provocato il crollo di una parte dell’hotel Olio International, quartiere di Panthapath, presso il quale l’uomo aveva affittato una camera ieri sera registrandosi con il nome di Saiful Islam.
L’ispettore generale della polizia Akm Shahidul Hoque ha spiegato in conferenza stampa che “Gli abbiamo chiesto di arrendersi, ma lui ha attivato il giubbetto imbottito di esplosivo che indossava”.
Il Jmb è una formazione jihadista autrice di diversi attentati tra cui quello avvenuto il 1 luglio 2016 presso il ristorante Holey Artisan Bakery del quartiere diplomatico di Gulshen, a Dacca. Allora un commando di 13 giovani terroristi aveva trucidato 22 persone, quasi tutti turisti di cui 9 italiani, colpevoli di non saper recitare il Corano.
La mente di quell’attacco era stato l’esponente del gruppo terroristico Nurul Islam Marzan, ucciso dalle forze di sicurezza nel gennaio 2016.
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