Corea del Nord. Trump, ‘contro la Corea il pugno più duro possibile’

di Gianluca Vivacqua –

“Non sappiamo se funzioneranno, ma sono misure forti. Le più forti di sempre”. Così Donald Trump ha definito le nuove sanzioni approvate dall’Onu contro la Corea del Nord all’indomani dell’ultimo test missilistico effettuato da Kim Jong-un il 28 novembre.
Il presidente americano ha pronunciato queste parole nel corso del suo comizio a Pensacola (Florida), in appoggio al Roy Moore, il candidato in corsa per il seggio al Senato lasciato libero da Jeff Sessions, diventato ministro della Giustizia.
Si tratta, nel dettaglio, di provvedimenti restrittivi atti a tagliare di almeno 800 milioni di dollari i proventi delle esportazioni nordcoreane: nel mirino, in modo particolare, c’è il commercio del carbone. Tali provvedimenti vanno ad aggiungersi al divieto di fornitura, vendita e trasferimento in Corea del Nord di gas naturale e prodotti petroliferi raffinati, scattato a settembre insieme alle limitazioni ai danni dell’industria tessile di Pyongyang (blocco dell’export) e dei lavoratori nordcoreani all’estero (stop alle rimesse in valuta pregiata).
Trump dice chiaramente che non finisce qui: nel cassetto, anzi, sono già pronte, se mai dovessero servire, altre e più pesanti sanzioni (si parla, per esempio, di un embargo totale). Comunque, “siete in buone mani”, assicura alla platea, e certamente questa delle sanzioni a oltranza è la strada che tranquillizza anche un collega del presidente Usa che vede molto da vicino quel fronte caldo, e cioè il presidente cinese Xi Jinping. Quest’ultimo, a poche ore dimostrazione di forza data da Kim, aveva detto chiaramente a Trump per telefono che la soluzione alla questione coreana può passare solo “attraverso il dialogo e le consultazioni” e che “l’opzione militare non è un’opzione”, anche se, proprio mentre lo diceva, con la mente stava già volgendosi al piano militare da preparare per l’evenienza.
Per il momento la Casa Bianca sembra ancora intenzionata ad “alzare l’asticella” degli avvertimenti. E uno speranzoso Trump si spinge addirittura al punto di augurarsi che le sanzioni possano avere per il dittatore asiatico un efficace valore correttivo. “Daremo una possibilità a Kim. Staremo a vedere.” La penultima possibilità, prima che misure punitive definitivamente stritolanti costringano Pyongyang a capitolare o a detonare?