Iran. Drone lambisce caccia statunitense

di Giovanni Caprara

Un caccia F-18 Superhornet, in fase di atterraggio sulla portaerei USS Nimitz in navigazione nel Golfo Persico, è stato avvicinato a soli 31 metri da un drone iraniano del tipo Qon-1 nonostante i ripetuti avvisi via radio di allontanarsi. Il velivolo a controllo remoto, seppure non armato, ha compiuto pericolose evoluzioni disturbando la traiettoria di discesa dell’F-18. Il pilota del caccia ha attuato una manovra evasiva per evitare la collisione.
Potrebbe essere una risposta al passaggio del CVBG statunitense del 28 luglio scorso nei pressi della piattaforma petrolifera di Resalat, quando un elicottero decollato dalla portaerei sorvolò a bassa quota le fregate lanciamissili iraniane poste a protezione del giacimento. Come reazione, una unità di Teheran si avvicinò alle navi di scorta alla portaerei, ma subì un colpo di avvertimento. Un episodio simile è del 25 luglio, quando un vascello iraniano ignorò la richiesta di allontanarsi da una unità statunitense che la bersagliò con due raffiche di mitragliatrice. Analogamente, a metà luglio, l’USS Thunderbolt esplose un colpo di avvertimento contro una nave da guerra iraniana che gli si era avvicinata sotto la distanza di sicurezza, 150 yard.
Nel mese di giugno un’unità di superficie di Teheran aveva ingaggiato con un laser un elicottero statunitense di scorta a due navi da battaglia ed un cargo in navigazione nel Golfo Persico. I piloti del velivolo risposero alla minaccia attivando le ECM, contromisure elettroniche, con conseguente espulsione dei Flares per “ingannare” il raggio laser.
Provocazioni ed atti di forza che, se non ben dosati, possono provocare un incidente con la conseguenza di scatenare una “guerra non intenzionale”.