Isis. 173 foreign fighters pronti a colpire in occidente

Notizie Geopolitiche –

Rifacendosi ad un rapporti dell’intelligence statunitense, l’Interpol ha diffuso una lista di 173 nomi di foreign fighters che sarebbero stati addestrati nei territori dello Stato Islamico per tornare in occidente e compiere attentati.
In realtà era già stato preventivato il pericolo secondo cui la distruzione territoriale dello Stato Islamico avrebbe comportato l’arrivo o il rientro in Europa di foreign fighters addestrati a portare a termine azioni terroristiche, e questo è uno dei motivi per cui l’Unione Europea ha disatteso la parte dell’accordo con la Turchia sui migranti in cui dovrebbe essere cancellata l’obbligatorietà dei visti per i cittadini turchi (si calcola che siano 10mila i foreign fighters turchi).
I vari rapporti indicano fra i 25 e i 30mila i combattenti dell’Isis in Siria ed in Iraq, ed anche il ministro dell’Interno Marco Minniti, intervenendo il 18 luglio ad un incontro al centro di studi americani, ha affermato che “Ci sono 27 mila foreign fighters provenienti da 100 paesi al mondo, andati a combattere in Iraq e Siria con l’Isis. È plausibile pensare che molti sono morti, ma altri no e torneranno. Circa 5mila europei andati là, questo comporta un fatto gigantesco. Nessuno può affrontare questa sfida da solo”.
Sul terreno i combattenti stranieri si sono uniti a quelli locali e soprattutto hanno incontrato il favore delle popolazioni sannite che hanno aderito spontaneamente all’Isis: si pensi che nel 2014 sono entrati a Mosul 300 jihadisti in una città grande come Milano, e Notizie Geopolitiche ha potuto verificare portandosi sul posto che in diversi villaggi la gente comune ha perso la vita dopo aver imbracciato le armi per rimanere con l’Isis.
Il Washington post ha riportato oggi del ritrovamento di materiali a Mosul utili a confezionare una “bomba sporca” (dinamite con materiale radioattivo), pronti ma non assemblati.
I jihadisti avrebbero reperito presso l’università locale di medicina del cobalto 60, una sostanza metallica con elevati livelli di radiazioni, usato nelle radioterapie per uccidere le cellule tumorali.