‘Italiani corrotti e fannulloni’: Juncker smentisce il Guardian. La stampa come arma destabilizzante

di Enrico Oliari

Juncker, il capo della Commissione europea, non ha detto quello che il Guardian gli ha messo in bocca in un momento delicatissimo per l’Italia, nelle stesse ore in cui si lavorava febbrilmente per mettere insieme la squadra di governo e scongiurare un ulteriore aumento dello spread. Per il noto quotidiano britannico, cioè – si noti – di un paese così euroscettico da essere in fase di Brexit, Jean-Claude Juncker aveva affermato che “Gli italiani devono lavorare di più ed essere meno corrotti”, e questo era il titolo del pezzo.
La smentita alla forzatura del Guardian è arrivata pressoché subito, ma non in tempo per non far scattare le reazioni ad esempio del neo ministro dell’Interno e leader leghista Matteo Salvini, per il quale si sarebbe trattato di parole “vergognose e razziste”: ”Italiani corrotti e fannulloni? Col prossimo governo vedremo di fare rispettare i diritti e la dignità di 60 milioni di italiani che dall’Europa si aspettano collaborazione e non insulti”.
Tra l’altro solo pochi giorni prima c’era stato il caso del commissario europeo per il Bilancio Guenther Oettinger, il quale avrebbe risposto nel corso di un’intervista per la Deutsche Welle che “I mercati insegneranno agli italiani a votare nel modo giusto”. A diffondere la frase su Twitter prima che la trasmissione andasse in onda era stato il giornalista Bernd Thomas Riegert che lo intervistava, il quale dopo il patatrac e le reazioni furibonde in Italia aveva smentito se stesso ammettendo di aver compiuto una parafrasi e quindi di essersi inventato tutto.
Che la stampa fosse il quarto potere, in grado di far salire e scendere lo spread si è sempre saputo, ma la bassezza di tali “sviste” sui titoli di importanti quotidiani e media rende quel potere una vera e propria arma, una leva per far salire quell’euroscetticismo che nella Gran Bretagna della Brexit piace e che nel paese, la Germania, dove gli italiani sono identificati con mafia, pizza e mandolino fa comodo.
Fatto sta che dopo la frittata attribuita a Juncker è arrivata nell’arco di secondi la richiesta di una smentita da parte dei gruppi parlamentari italiani e del presidente del Parlamento Ue Antonio Tajani, per cui la portavoce del capo della Commissione ha spiegato che il Guardian aveva decontestualizzato le affermazioni e che Juncker si riferiva “ai problemi strutturali delle Regioni del sud Italia, dove l’Ue ha fatto tanto per mobilizzare i fondi e creare crescita e lavoro”.
In effetti il Guardian è stato l’unico giornale a dare la notizia, ed anche le registrazioni video hanno mostrato la magra figura non di Juncker ma del quotidiano: Juncker rispondeva ad una domanda sul Meridione d’Italia dichiarando che “Amo profondamente la “bella Italia”, ma non accetto che ogni cosa che va male nel Mezzogiorno sia spiegata con il fatto che l’Ue o la Commissione europea non farebbero abbastanza. Sono gli italiani a doversi occupare delle regioni più povere dell’Italia. Il che significa più lavoro, meno corruzione e serietà”. “Ho piena fiducia nel genio degli italiani”, ha affermato, aggiungendo che “Li aiuteremo, come abbiamo sempre fatto, ma basta con questo giochino di addossare le responsabilità sull’Ue. Un Paese è un Paese, una nazione è una nazione, prima vengono le nazioni e poi l’Europa”.
Notizie false in grado di generare nervosismo sui mercati e tensioni politiche nei singoli paesi: forse è il caso di rendere reato chi non proprio involontariamente utilizza la stampa come un’arma destabilizzante.