Libia. Mentre si stringe la morsa contro gli islamisti, a Tripoli arriva Basit Igtet

di Vanessa Tomassini – 

Domenica i cacciabombardieri statunitensi hanno compiuto diversi raid contro gli uomini affiliati al sedicente Stato Islamico (Is). Molti di loro infatti, riusciti a fuggire da Siria e Iraq, hanno trovato rifugio nel deserto del Sahara in Libia e in alcune città del paese nordafricano, approfittando del caos libico.
Come dichiarato da un comunicato stampa del comando militare americano per l’Africa (Africom), le forze Usa, coordinandosi con il governo presidenziale di Tripoli, sono riusciti ad uccidere 17 miliziani dell’Isis e a distruggere tre loro veicoli. Colpito anche un campo jihadista a circa 200 km a sudest della città di Sirte.
Intanto, gli uomini del generale Khalifa Haftar, invece, stanno combattendo gli estremisti che controllano la città di Derna, facenti parte del Consiglio della Shura dei mujaheddin ed altri miliziani fedeli ad Is e al-Qaeda. Gli scontri sarebbero in corso proprio in queste ore.
Questa mattina invece Basit Igtet, imprenditore residente in Svizzera ma che si propone per prendere la guida del paese, come lui stesso ha scritto sul suo profilo Facebook è partito dall’aeroporto di Tunisi, accompagnato da alcuni fedelissimi, alla volta di Tripoli, dove è attesa la manifestazione contro Serraj e Haftar in piazza dei Martiri, anche se sembrerebbe che all’ultimo momento le autorizzazioni allo svolgimento della manifestazione pacifica siano state ritirate dal Consiglio di Tripoli. Per il momento a Tripoli la vita si sta svolgendo normalmente. Un massiccio dispiegamento di forze dell’ordine ha chiuso l’accesso alla piazza alle automobili, consentendo invece l’attraversamento a piedi; ma per ora calma piatta.