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Nel momento in cui il vicepresidente Usa Mike Pence ribadiva alla Knesset che Gerusalemme è capitale di Israele, il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Abu Mazen è volato a Bruxelles per incontrare la Pesc Federica Mogherini e “rivolgere un appello all’Unione Europea affinché riconosca lo Stato di Palestina” in tempi “rapidi”.
Se tuttavia la linea dell’Ue è sempre stata quella di lasciare ai singoli paesi membri la decisione di riconoscere o meno la Palestina, per cui Abu Mazen non ha ottenuto quello che voleva, si sta facendo strada l’ipotesi di mettere in piedi un accordo di associazione commerciale ed economica tra l’Europa e la Palestina. Si tratta di un bizantinismo che permetterebbe di avere rapporti con la Palestina pur senza riconoscerla, un po’ come Taiwan nel mondo, e Mogherini ha detto che “È una questione di cui non abbiamo parlato oggi, ma ci sono state discussioni tra Stati membri nelle scorse settimane sulla possibilità di lanciare i negoziati”.
Per Abu Mazen un maggior riconoscimento da parte dell’Unione Europea “non sarebbe in contraddizione con la ripresa dei negoziati” e “incoraggerebbe i palestinesi, aiutandoli ad avere speranza nella pace”. Ha quindi osservato che “vi sono troppe risoluzioni dell’Onu e del Consiglio di Sicurezza su questo tema che non possono restare solo pezzi di carta”.
Con la sua visita a Bruxelles Abu Mazen ha cercato di trovare alleati alla causa dei Due stati, peraltro sostenuta dalla stessa Ue: l’iniziativa del presidente Usa Donald Trump di spostare l’ambasciata a Gerusalemme ha fatto piovere sulla Casa Bianca le critiche e gli strali di tutti, soprattutto dell’Unione Europea, ed Abu Mazen aveva immediatamente fatto sapere di non riconoscere più gli Usa come interlocutori nei dialoghi di pace.
Sono 9 i paesi dell’Ue che riconoscono già la Palestina: Repubblica Ceca, Bulgaria, Cipro, Slovacchia, Ungheria, Malta, Polonia, Romania e Svezia. In altri paesi, come l’Italia, esiste un’Alta rappresentanza palestinese.
