Serbia. Vucic sul ponte della strage Nato, ‘non entreremo nell’Alleanza Atlantica’

di Francesco Cirillo

Il primo ministro serbo Alexandar Vucic, candidato alle presidenziali , ha dichiarato oggi in occasione dell’anniversario dei bombardamenti che Belgrado non entrerà nella Nato, l’alleanza che 18 anni fa bombardò la Serbia di Milosevic. Nei pressi del Ponte ferroviario del sud del paese dove i missili Nato colpirono un treno passeggeri uccidendo 28 civili, il premier Vucic è intervenuto affermando che “la Serbia non farà parte di quell’alleanza occidentale che ha ucciso i nostri figli”.
Tra la popolazione Serba sussiste ancora forte un sentimento anti-Nato, nonostante Belgrado stia trattando con Bruxelles per aderire all’Unione Europea. Belgrado, nonostante i negoziati in corso con Bruxelles, mantiene un forte legame diplomatico e militare con la Russia. La Serbia sta incrementando la sua cooperazione militare con Mosca, che ha accettato di fornire aerei da combattimento, carri armati e sistemi anti-aerei. La Russia ha infatti fornito tra il dicembre 2016 e il febbraio 2017 sei nuovi Mig 29, 30 carri armati T-72 e 30 veicoli BRDM da pattugliamento e da ricognizione quale gesto di solidarietà alla nazione balcanica, ma anche per contrastare le mire della Nato.
Secondo l’agenzia di stampa serba Tanjug, Belgrado dovrà spendere una cifra che varia dai 180mln ai 230mln di euro per l’ammodernamento dei propri caccia, operazione che si svolgerà in tre fasi.
Gli accordi firmati nel dicembre 2016 dal presidente della Repubblica Vucic con Mosca miglioreranno le capacità difensive dell’esercito serbo, la forza terrestre più numerosa di tutta la regione balcanica dell’ex Jugoslavia.
Sempre a fine dicembre 2016 il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu e Vucic hanno discusso per un potenziale accordo di acquisto da parte di Belgrado dei sistemi missilistici terra-aria Buk-M2 Buk-M1 e del sistema anti-aereo Tunguska.