Terrorismo: tre operazioni di polizia in tre giorni. Oggi arresti in Lazio e Campania

di Guido Keller

Tre operazioni anti Isis in tre giorni condotte in Italia. Dopo l’arresto a Foggia di un egiziano con cittadinanza italiana, sposato con una donna italiana e presidente dell’associazione al-Dawa presso il locale centro culturale islamico dove insegnava dottrina ai bambini, e dopo quello di ieri del 23enne Elmahdi Halili a Torino, il quale “stava studiando come preparare il camion per compiere un attentato”, “Si informava sull’utilizzo del coltello” e traduceva in italiano testi jihadisti compreso la rivista online dell’Isis “Rumiyah”, oggi le manette ai polsi sono scattate per 5 persone considerate parte della rete di Anis Amri, autore il 19 dicembre 2016 della strage di Berlino (12 morti, 56 feriti), poi individuato ed ucciso in Italia durante un conflitto a fuoco con agenti di polizia.
L’operazione antiterrorismo “Mosaico” ha preso il via alle prime luci dell’alba a Roma e a Latina e ha visto impegnati gli uomini della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione e dalle Digos di Roma e Latina su ordinanze emesse dal gip del Tribunale di Roma, Costantino De Robbio, nell’ambito di un’indagine coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma, Sergio Colaiocco.
Le ipotesi di reato sono quelle di addestramento e attività con finalità di terrorismo internazionale e di associazione per delinquere finalizzata alla falsificazione di documenti ed al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, e da quanto si è appreso a collaborare con gli inquirenti sarebbe stato un tunisino e quindi connazionale di Amri che lo aveva ospitato ad Aprilia fino al luglio 2015, prima che questi partisse per la Germania.
Un mandato d’arresto è stato notificato in carcere al palestinese Abdel Salem Napulsi, 37 anni, già arrestato in quanto, radicalizzato, si era auto-addestrato a compiere azioni terroristiche, durante le telefonate parlava di “tagliare la testa e i genitali agli infedeli” e aveva un atteggiamento ostile nei confronti degli occidentali.
Gli altri quattro arrestati oggi sono tutti tunisini individuati in Campania, in contatto con un conoscente di Amri: sono accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in quanto avrebbero fatto entrare illegalmente in Italia un centinaio di connazionali per farli proseguire verso Germania e Francia con carte d’identità e patenti false: si tratta di Akram Baazaoui, Mohamed Baazoui, Dhiaddine Baazaoui e Rabie Baazoui. Akram Baazaoui era spesso a Latina e avrebbe dovuto procurare ad Anis Amri i documenti falsi per recarsi in Germania.
Perquisizioni si sono svolte a Latina, Caserta, Roma, Napoli, Matera e Viterbo, ed hanno permesso di requisire materiale informatico ora al vaglio degli inquirenti.
Resta così alto l’allarme terrorismo in Italia e in Europa, e di certo le operazioni di questi giorni non sono destinate ad essere le ultime.