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Il 61enne francese Gilberto Rodriguez Leal, rapito in Mali il 20 novembre 2012 dai ribelli jihadisti del Mujao (Movimento per l’Unicità e la Jihad in Africa Occidentale)
A darne notizia in un comunicato alla France Press è stato il portavoce del movimento, il quale ha dichiarato che il giornalista “In nome di Dio è morto” e che “la Francia è un nostro nemico”.
Leal, che era un pensionato, si era recato da quelle parti per turismo e con il suo camper dalla Mauritania voleva raggiungere il Togo.
L’ultimo video di Leal in vita risale 26 novembre scorso, quando i rapitori avevano volevano far sapere che l’uomo stava bene e che chiedeva al governo francese di “rispondere rapidamente alle rivendicazioni del Mujao”.
Leal era stato rapito a Kayes, nel Mali sud-occidentale, quindi ben lontano dalle turbolenze che hanno investito l’Azawad e la relativa recente guerra di secessione, con poi la spaccatura fra il Mnla (Movimento per la liberazione dell’Azawad) e i gruppi qaedisti.
Nella foto: Gilberto Rodriguez Leal
