GRECIA. Il parlamento approva la proposta di accordo, già sul tavolo dell’Euroguppo

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grecia parlamentoNella notte il parlamento di Atene ha approvato il piano preparato dal ministro delle Finanze Euclid Tsakalotos a Parigi, assistito da esperti. Tecnicamente i deputati hanno votato una mozione che permette alle proposte di riforme del governo di essere usate come base per negoziati, ed alle 2.30 la mozione è passata nonostante vi sia chi si è astenuto, chi è uscito dall’aula per non votare e chi del partito del premier Syriza, una dozzina, abbia votato contro.
Infatti la proposta è in antitesi con lo spirito del referendum di domenica scora, che a questo punto assume solo una dimensione di carattere propagandistico.
Il piano per ottenere 53,5 miliardi in tre anni (la troika, che nella notte si è espressa a favore, si è spinta a 74 miliardi) prevede manovre per 12 miliardi: sparirà lo sconto dell’Iva previsto per le isole; aumenterà l’Iva sul catering e sui ristoranti al 23% (era al 13%), mentre quella degli hotel passerà dal 6.5 al 13%; vi sarà un aumento delle imposte agli armatori e la tassa sui beni di lusso passerà dal 10 al 13%; pagheranno di più anche le imprese, dal 26% al 28%, e verrà introdotto un contributo di solidarietà sul reddito; soldi arriveranno anche dalla tassa sugli immobili dopo che verrà fatta la revisione catastale, sparirà il contributo di solidarietà per pensionati entro il 2019.
Per il capitolo pensioni è previsto un risparmio fra lo 0,25-0,50% del pil nel 2015 e l’1% dal 2016 in poi, nel paese dell’Eurogruppo dove le pensioni incidono sul Pil per il 10%, contro una media europea del 2,5%; le pensioni baby verranno progressivamente cancellate attraverso il meccanismo dei disincentivi, e soprattutto l’età pensionabile salirà a 67 anni entro il 2022.
Il pacchetto è già arrivato sul tavolo dei creditori (Bce, Ue, Fmi), ed i ministri delle Finanze dell’eurozona si incontreranno alle ore 15.00 per discuterne.
Voci indicano che le prime impressioni vedono una “una base per il negoziato”, ma che serviranno “misure supplementari” per raggiungere gli obiettivi di bilancio e maggiori riforme.
Scontate le resistenze della cordata guidata dai tedeschi, mentre Francia, Italia, Malta e Cipro spingeranno per il raggiungimento dell’accordo.