Attentato presso il consolato italiano al Cairo. Un morto e dieci feriti. Gentiloni, ‘Italia non si fa intimidire’

di Guido Keller –

consolato cairo grandeAttentato al Cairo presso il consolato italiano, situato in el-Galaa Street, nella zona centrale della capitale. L’attacco è stato rivendicato da un gruppo affiliato all’Isis (Daesh), il quale si Twitter ha scritto che “Grazie alla benedizione di Allah i soldati dello Stato Islamico hanno fatto esplodere 450 kg di esplosivo piazzati dentro una macchina parcheggiata davanti al Consolato italiano al Cairo”.
La stampa locale ha tuttavia indicato come possibile obiettivo un leader dei Giovani Musulmani e consigliere dei Fratelli Musulmani (formazione oggi fuori legge), il quale proprio in quel momento usciva di casa. L’ipotesi sarebbe suffragata dal fatto che a quell’ora e per di più di sabato gli uffici consolari erano chiusi.
Al momento la versione ufficiale, comunicata dal ministro degli Esteri Paolo Gentiloni dopo essere stato ragguagliato dal collega egiziano Sameh Shoukry, rimane tuttavia quella dell’attacco al consolato italiano.
Il portavoce del ministero della Sanità egiziano, Hossam Abdel-Ghaffar, ha riferito di un morto, un agente di guardia, e di dieci feriti tra i quali poliziotti e una donna con i suoi tre figli; le immagini sono quelle di un edificio distrutto a causa dello scoppio di un’autobomba, con tubature esposte e continue perdite di acqua. Si è trattato di un’esplosione potente al punto che, come hanno riferito le autorità egiziane, “ha danneggiato oltre alla facciata esterna del Consolato italiano al Cairo anche alcune abitazioni limitrofe”. Le autorità parlano dell’impiego di almeno 250 chilogrammi di esplosivo.
Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha comunicato via Twitter che “Non risultano vittime italiane. Vicini alle persone colpite e al personale. Italia non si fa intimidire”. L’Unità di crisi della Farnesina si è attivata immediatamente e il personale dell’ambasciata si è subito recato sul luogo per valutare l’accaduto.
Il centralissimo ponte 6 Ottobre, attiguo al Consolato italiano, è stato chiuso al traffico in entrambe le direzioni. Chiusa anche el-Galaa street, la via del Consolato.
Fermati in un primo momento quattro giornalisti tra i quali l’italiano Alessandro Accorsi, il quale ha riferito via Twitter che “La polizia dice che siamo arrivati qui troppo in fretta”. Sono stati immediatamente rilasciati.