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Nell’Afghanistan dove si moltiplicano le sigle dei gruppi separatisti e jihadisti, dove i militari hanno perso nelle ultime settimane il 5 per cento del territorio e dove non passa giorno senza che vi siano attentati, c’è spazio anche per la polemica politica: il capo dell’Esecutivo Abdullah Abdullah si è lasciato andare a dure critiche nei confronti del presidente della Repubblica Ashraf Ghani, asserendo che “non è in grado di governare”. “D’altronde – ha spiegato Abdullah – non ho avuto negli ultimi tre mesi neppure una riunione con Ghani per parlare delle promesse fatte alla costituzione del governo di unità nazionale, e non divenute realtà nei due anni di attività governativa”.
Intanto si mantiene critica la situazione nelle aree di Nangahar ed Helmand: pochi giorni fa i militari afgani e quelli statunitensi sono stati sopraffatti da jihadisti dell’Isis, i quali hanno così potuto mettere le mani su armi ed altri generi.
Il portavoce talebani Nad Ali e Nawa-i-Sarraj ha comunicato che sono sotto il loro controllo 80 degli oltre 400 distretti dell’Afghanistan, cosa ripresa in uno studio condotto da Long War Journal.
