Afghanistan. Sempre più attentati di infiltrati contro l’Isaf. E il mullah Omar conferma

di Giacomo Dolzani –

Non sembrano essere del tutto casuali i sempre più frequenti incidenti verificatisi in Afghanistan, che vedono soldati appartenenti alle forze di sicurezza afghane sparare a militari appartenenti alla Nato, in molti casi uccidendoli.
Ad insinuare il sospetto di un complotto arriva oggi un lungo comunicato firmato da niente meno che il mullah Omar, capo dei talebani che combattono contro l’occupazione occidentale.
Nelle otto pagine di cui è composto si leggono affermazioni secondo le quali sarebbero stati infiltrati tra le forze di sicurezza afgane numerosi uomini fedeli al mullah, i quali hanno facile accesso alle basi, agli uffici ed alle armi che la Nato fornisce loro.
L’obbiettivo di questi sarebbe quello di procurare le armi ai combattenti talebani, rubandole nei magazzini oppure prendendole ai soldati occidentali uccisi in questi presunti incidenti, oltre a quello di creare scompiglio tra i ranghi della Nato, lanciando attacchi congiunti assieme agli insorti.
Questo fenomeno è conosciuto come “Green on Blue”(termine che deriva dal colore delle uniformi afghane e di quelle Nato) ed è negli ultimi mesi in forte crescita, nel 2012 ci sono stati ben 28 attacchi di questo tipo on 36 soldati Nato uccisi mentre, durante tutto l’anno precedente, se ne erano verificati solo 21 in cui avevano trovato la morte 35 soldati stranieri e nel 2010 addirittura soltanto 11 con 20 vittime.
Questi fatti sono solo un ulteriore segno, come se ce ne fosse bisogno, di quanto sia labile il controllo delle forze occidentali sull’Afghanistan, impantanate in una guerra dalla quale cercano ormai disperatamente di uscire, rischiando di lasciare un paese nell’anarchia.