Il generale Abdel Fatah al-Sisi fa il politico e si rimangia la parola, ‘mi candido alla presidenza dell’Egitto’

di Enrico Oliari

al-sisi grandeChi aveva pensato che il generale Abdel Fatah al-Sisi, ministro della Difesa, capo delle Forze armato e uomo forte dell’Egitto, non avesse la stoffa del politico, si sbagliava. Eccome. La ha a tal punto da rimangiarsi quanto aveva dichiarato lo scorso 3 agosto, ad un mese esatto dopo la deposizione del Fratello Musulmano Mohammed Morsi (ancora in carcere), al Washington Post, ovvero di non voler correre per la presidenza: “Voi non riuscite a credere – aveva detto nell’intervista – che ci siano persone che non aspirano al potere: tra queste persone ci sono anch’io”.
al-Sisi aveva anche stragiurato al Segretario alla Difesa Usa, Chuck Hagel, che avrebbe operato per una soluzione politica alla crisi egiziana con il coinvolgimento di tutte le parti, Fratelli Musulmani compresi e che avrebbe garantito il proposito di arrivare ad una soluzione condivisa, anche per evitare la guerra civile… ma si è finiti con il sedare le proteste a suon di cariche dei militari e di migliaia morti, con la messa al bando dei Fratelli Musulmani e con la requisizione dei loro beni.
D’altronde l’Egitto è lontano dalla Casa Bianca e per uno scacchiere importante dove giocano Qatar e Arabia Saudita per accaparrarsi il ruolo di interlocutori con l’Occidente, l’1,3 mld di dlr passati al settore della Difesa egiziano non bastano… e così alla minaccia di Washington di non inviare armi ed armamenti fino al rientro della crisi, al-Sisi ha risposto da vero stratega politico, rivolgendosi a Mosca e regalando al ministro della Difesa Sergei Shoygu, in cambio di carrarmati, di elicotteri e di quant’altro, il posto per costruire ad Alessandria la seconda base militare russa sul Mediterraneo, dopo quella siriana di Tartus.
Il resto è storia di oggi: in una nota dei militari arrivata alla stampa si legge che “il Capo dell’esercito, maresciallo Abdel Fattah al-Sisi, ha accolto con soddisfazione la proposta del Consiglio supremo dei militari egiziani di una sua candidatura alla presidenza egiziana”, per cui “il Consiglio supremo delle Forze armate egiziane ha accettato le sue dimissioni”, come prevede la legge.
Poco prima di lasciare il suo ruolo al-Sisi è stato nominato dal presidente ad interim Adly Mansour “Maresciallo in campo”, grado raggiunto dal suo predecessore Mohammed Hussein Tantawi, perchè, come si legge nella nota (che suona già come propaganda elettorale) “la fiducia del popolo in al-Sisi è una richiesta che va accolta come libera scelta della popolazione”.
Per sostituire alla guida delle Forze armate il 60enne presidente in pectore degli egiziani è stato scelto il generale Sedki Sobhi.