Albania. Comincia l’identificazione delle vittime del regime comunista

di Giacomo Dolzani – 

La Commissione internazionale per le persone scomparse (Icmp), dopo mesi di trattative, ha raggiunto un accordo con il parlamento albanese al fine di cominciare il processo di identificazione delle persone uccise durante i 45 anni della dittatura comunista, 40 dei quali trascorsi sotto l’egida di Enver Hoxha.
Venerdì i parenti delle vittime sono stati invitati a presentarsi all’ufficio di Tirana dell Icmp, al fine di fornire dei campioni di sangue che verranno poi utilizzati per compiere l’esame del DNA sui corpi che sono stati ritrovati.
Sono circa 6.000 i morti già identificati nei primi anni ‘90, ma altre migliaia, sia perchè resi irriconoscibili dal tempo sia perché il posto in cui sono stati sepolti non è ancora noto, mancano ancora all’appello; le due principali fosse comuni su cui si concentreranno le ricerche che prenderanno il via a breve si trovano una vicino a Tirana mentre l’altra è situata a Ballshi, nell’Albania meridionale, nei pressi di quello che durante la dittatura era un campo di concentramento.
Mattew Holliday, responsabile dell’Icmp per i Balcani occidentali, si è rallegrato con il parlamento albanese per la sua decisione, che definisce “coraggiosa”, in quanto si assume finalmente la responsabilità di fare i conti con il tragico passato comunista del paese.