Francia. Non si ferma la protesta dei “gilet gialli” contro il caro benzina

Incidenti e blocchi, un morto in Alta Savoia. Crolla il gradimento di Macron.

di Guido Keller

Continuano in Francia le manifestazioni dei “gilet gialli”, che hanno visto scendere in strada in diverse città del paese quasi 300mila persone. Si tratta di una protesta non organizzata e messa insieme attraverso i social contro la riduzione degli sgravi fiscali sui carburanti voluta dall’amministrazione Macron, la quale comporta un aumento dei prezzi di 6,5 centesimi per il diesel e di 2,9 centesimi per la benzina.
La misura è stata presa dal ministro per la Transizione ecologica Francois de Rugy, il quale ha fatto sapere di voler tirare dritto nonostante la protesta in quanto “Siamo stati eletti per risolvere i problemi che ci eravamo lasciati alle spalle. Bisogna uscire dalla trappola delle auto, del petrolio e del diesel. Non è capitolando che otterremo risultati”.
Fatto sta che gli aumenti, che porteranno il prezzo dei carburanti comunque al di sotto di quanto costano alle pompe italiane, hanno fatto infuriare gli automobilisti francesi, e tra blocchi di strade e autostrade (almeno 2mila), slogan e cortei vi sono stati incidenti con un morto, oltre 400 feriti e numerosi fermi, circa 280.
In particolare i blocchi hanno interessato l’autostrada A 10 (Parigi – Bordeaux), la A 7 (Lione – Marsiglia) e la A 1 (Francia – Lilla – Belgio), con i manifestanti che hanno rallentato gli accessi e le uscite ai caselli; hanno pure bloccato i 9 accessi al parco di Disneyland. Nella capitale vi sono stati cortei spontanei respinti dalla polizia mente i manifestanti si dirigevano verso l’Eliseo per chiedere le dimissioni di Macron, in alcuni casi vi si sono uniti i black block e sono volati oggetti verso la polizia e lacrimogeni in senso opposto.
Una petizione per chiedere il mantenimento degli sgravi ha già raccolto 800mila firme, ma per quanto la protesta si definisca apolitica da più parti viene indicata la regia del Raggruppamento Nazionale, l’ex Fronte nazionale di Marine le Pen.
La vittima è una manifestante investita in Alta Savoia da una donna in auto con un bambino: colta dal panico perché i “gilet gialli” battevano sulla sua auto ha accelerato.
Intanto se cresce il prezzo dei carburanti crolla il gradimento dei confronti del presidente Emmanuel Macron, con la popolarità ormai al 25%.