ANGOLA. Nave sequestrata, Luanda accusa l’armatore di simulazione

Notizie Geopolitiche

angolaAltro che pirateria: dietro la sparizione della petroliera Kerala, appartenente alla compagnia greca Dynacom, ma battente bandiera liberiana, lo scorso 18 gennaio, ci potrebbe essere una truffa: dopo che dalla nave erano stati scaricate 60 tonnellate di Gasolio, l’armatore aveva fatto sapere nei giorni scorsi di “ritenere che la nave sia stata attaccata dai pirati”, i quali avrebbero spostato gli attacchi a sud a causa della stretta sorveglianza esercitata dalla comunità internazionale nelle acque più settentrionali.
“Abbiamo ristabilito le comunicazioni con il Kerala – si leggeva in un comunicato pubblicato sul sito web della società – tutti i membri dell’equipaggio stanno bene. L’imbarcazione é stata attaccata dai pirati al largo dell’Angola ed è stata rubata una grande quantità di combustibile”.
Il governo di Luanda ha tuttavia fatto sapere che “il Kerala è stato localizzato al largo della Nigeria: abbiamo accertato che non c’è stato alcun sequestro da parte dei pirati, è stato tutto organizzato dall’equipaggio e dall’armatore”.
“Non c’è nessun atto di pirateria nelle nostre acque – ha spiegato un ufficiale – non c’è stato alcun sequestro. La responsabilità di questo avvenimento deve essere attribuito all’armatore e all’equipaggio”.
Il proprietario della petroliera ha smentito le dichiarazioni del governo e ha confermato il sequestro.