Arab Summit 2019. I rappresentanti permanenti discutono di diritti umani e rifugiati

di Vanessa Tomassini

TUNISI. La riunione dei rappresentanti permanenti alla Lega degli Stati Arabi di mercoledì, oltre a portare avanti le questioni sollevate dal meeting preparatorio economico e sociale che ha visto partecipare martedì gli alti funzionari della Lega Araba, si è concentrata sulla controversa questione dei diritti umani, per cui la Lega sta cercando di trovare una strategia condivisa. Un tema, proposto dalla Commissione dei Diritti Umani, che che sta particolarmente a cuore al Segretario Generale Ahmed Abul Gheit. In particolare, sul tavolo delle discussioni, la recente decisione del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, di riconoscere la supremazia di Israele sulle alture del Golan.
La Lega Araba ha espresso la sua ferma condanna per l’ennesimo schiaffo al popolo palestinese, che rischia di venir sradicato dalle proprie origini e tradizioni, tanto che in molti credono all’idea di un complotto portando avanti dal premier israeliano Benjamin Netanyahu, già invitato dalle Nazioni Unite ad indagare sui crimini di guerra perpetrati dai militari israeliani contro donne, bambini, disabili e giornalisti. “Dopo decenni di lotte, i palestinesi devono avere i loro diritti”, ha detto il presidente della Lega tunisina per la difesa dei diritti umani, Jamal Musallam. “La situazione dei diritti umani è terribile e basata su gravi violazioni” ha aggiunto, confermando il racconto dell’ambasciatore della Palestina.
La Lega Araba sembra determinata ad affrontare, non solo le indicibili sofferenze delle centinaia di migliaia di sfollati palestinesi, ma quelle dei rifugiati dell’intera regione araba partendo dal Libano che ha accolto, malgrado le difficoltà economiche, i vicini palestinesi e siriani ora in pessime condizioni nei campi come quello di Shatila di cui vi abbiamo già parlato. Il vice segretario generale, presidente del settore degli Affari sociali della Lega degli Stati Arabi, Haifa Abu Ghazaleh ha dichiarato parlando ai giornalisti che promuovere la qualità della vita dei cittadini richiede l’adozione di programmi e strategie che tengano conto dell’importanza del potenziale umano e delle risorse della regione araba. Durante il vertice dei delegati permanenti, ospitato presso la maestosa sede del Segretariato generale del Consiglio dei ministri degli interni arabi nella periferia nord di Tunisi, si è tornato anche a parlare della Siria, il cui reinserimento nella Lega degli Stati arabi non ha trovato ancora un unanime consenso. La presidenza della Repubblica tunisina ha espresso soddisfazione intanto per lo svolgimento regolare del vertice. Yousef al-Shahid parlando ai microfoni di radio Mosaic ha affermato che tutte le strutture interessate sono pronte per il successo dell’Arab Summit 2019, invitando tutte le forze politiche ad unirsi per presentare una buona immagine della Tunisia.