Australia. La morte della regina Elisabetta II ha riacceso il dibattito sulla forma repubblicana

di Alberto Galvi

La recente morte della regina Elisabetta II ha riacceso il dibattito repubblicano in Australia, dove il monarca del Regno Unito è capo di Stato. L‘Australia fu colonizzata nel 1788 e, sebbene politicamente indipendente, è rimasta parte della monarchia britannica.
Secondo l’attuale sistema, il monarca è rappresentato in Australia dal governatore generale che svolge un ruolo in gran parte cerimoniale, anche se mantiene i poteri costituzionali e statutari facendo giurare i ministri e agendo come comandante in capo delle forze di Difesa australiane. Il governatore ha anche il potere di sciogliere il Parlamento e di licenziare il primo ministro.
Il dibattito sul futuro della monarchia nella vita pubblica e politica australiana ha visto chi si è persino espresso contro re Carlo III, che ha sostituito automaticamente la regina sulle banconote da cinque dollari australiane.
Nonostante il rinnovato dibattito, i sondaggi rimangono poco chiari sul sostegno alla forma repubblicana. Il premier Anthony Albanese ha detto che non indirà un referendum nel suo attuale primo mandato. Le prossime elezioni federali sono previste per il 2025.
Già in precedenza si era svolto un referendum, ma non era stato raggiunto un sostegno sufficiente all’idea di passare alla Repubblica.