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Dopo solo una decina di giorni le divergenze sul tema dei migranti hanno fatto cadere in Belgio il governo di minoranza guidato da Charles Michel. A mettersi contro il premier è stata la Nuova alleanza fiamminga (N-VA), partito di destra ed indipendentista al quale Michel aveva chiesto il sostegno per continuare a governare dopo che socialisti e verdi avevano rifiutato di comporre la maggioranza fino alle elezioni naturali del 26 maggio 2019.
Il tema della discordia è stata la firma a Marrakesh del Global Compact, il documento dell’Onu in 23 parti voluto per organizzare l’immigrazione legale, ma che per i “sovranisti” altro non è che un modo per incentivare l’immigrazione in Belgio.
Michel ha rassegnato le dimissioni al re, che lo ha incaricato di continuare a governare con poteri ridotti per giungere alla data delle elezioni.