Belgio. Tajani alla 67ma commemorazione della tragedia di Marcinelle

Farnesina –

Il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, On. Antonio Tajani, parteciperà il prossimo 8 agosto, alla presenza dei Reali del Belgio, alla 67ma commemorazione della tragedia di Marcinelle, in Belgio. In quel giorno del 1956, nella miniera di carbone del Bois du Cazier, persero la vita 262 minatori, di cui 136 italiani.
È la prima volta che un Vice Presidente del Consiglio italiano partecipa alla cerimonia che ha luogo ogni anno nella periferia di Charleroi cui solo poche volte, in passato, è intervenuto un nostro Ministro degli Esteri. La presenza di Tajani alle celebrazioni è volta a sottolineare l’importanza che il Governo attribuisce tanto all’emigrazione storica, quanto a quella dei nostri giorni.
“Il sacrificio dei nostri nonni a Marcinelle e in tanti altri luoghi ci deve rendere orgogliosi per lo straordinario contributo degli emigrati italiani allo sviluppo dei Paesi in cui arrivarono”, ha osservato il Vicepremier, “ma deve farci riflettere anche sulla nuova emigrazione.” Secondo Tajani – che ha disposto recentemente anche la riapertura di un Consolato indipendente a Bruxelles per il rafforzamento dei servizi ai cittadini – “i nostri connazionali all’estero sono Ambasciatori dell’Italia nel mondo, in quanto sono portatori della nostra cultura e dei nostri valori, così come delle nostre eccellenze imprenditoriali, tecnologiche e scientifiche.”
Dopo la commemorazione che avrà luogo al sito della miniera, la quale si aprirà coi tradizionali 262 rintocchi di campana e proseguirà con un sorvolo di due Tornado dell’Aeronautica Militare italiana, il Vice Presidente del Consiglio renderà omaggio al Monumento alle vittime. Successivamente, incontrerà una rappresentanza della comunità italiana e assisterà alla presentazione di un progetto scolastico in corso nelle scuole belghe e italiane dal titolo “Belgio Chiama Italia”, finalizzato a una rilettura in chiave attuale della tematica dell’emigrazione e a rafforzare la cultura identitaria nelle nuove generazioni.