Bielorussia. Oltre 240 arresti durante le proteste contro Lukashenko

di Mariarita Cupersito

Più di 240 persone sono state arrestate ieri a Minsk, in Bielorussia, durante la marcia contro il presidente Alexander Lukashenko alla quale hanno partecipato migliaia di persone nonostante le minacce della polizia di aprire il fuoco. Stando a quanto riporta l’ong per la difesa dei diritti umani Viasna, tra i fermati ci sarebbero anche minorenni e giornalisti.
L’ex nazione sovietica è scenario di numerose proteste da quando Lukashenko ha rivendicato la propria vittoria, considerata frutto di massicci brogli elettorali, sulla candidata dell’opposizione Svetlana Tikhanovskaya in occasione delle elezioni dello scorso 9 agosto. Erano decine di migliaia le persone che anche ieri hanno manifestato per chiedere la liberazione dei prigionieri politici e le dimissioni di Lukashenko.Tramite un messaggio trasmesso prima della protesta, la Tikhanovskaya ha esortato i bielorussi a portare avanti le loro richieste “pacificamente, ma con insistenza”.
“Ci fermeremo solo quando ogni prigioniero politico sarà libero, quando i membri delle forze dell’ordine inizieranno a difendere il popolo, e lo stato di diritto e le elezioni oneste torneranno in Bielorussia”, ha dichiarato la candidata all’opposizione, che dopo il voto ha lasciato la Bielorussia per rifugiarsi in Lituania e ha esortato Lukashenko a dimettersi prima del 25 ottobre, avvertendo che in caso contrario avrebbe affrontato uno sciopero generale.
Durante le manifestazioni sono stati dispiegati camion militari e le reti telefoniche hanno subito molte interruzioni. Nei giorni scorsi la polizia aveva affermato che le proteste stavano diventando più radicalizzate ed era stato diramato l’avviso che le forze dell’ordine avrebbero usato la forza letale “se necessario”.