Brasile. Lula vuole rilanciare l’Unasur

di Paolo Menchi –

Da quando è tornato ad essere residente del Brasile Lula, a parte le notevoli problematiche interne che sta cominciando ad affrontare, si è dimostrato molto interessato a svolgere un ruolo guida per integrare i paesi della regione latino-americana. Qualche settimana fa era stato annunciato l’inizio di una trattativa per la creazione di una moneta comune, inizialmente con l’Argentina, per poi estenderla ad altri paesi della regione. Per quanto fosse sembrata una iniziativa molto difficile da realizzare era comunque significativa sul desiderio di sviluppare la collaborazione tra i diversi paesi latino-americani.
E’ delle ultime ore la notizia che Lula intende far rientrare il suo Paese all interno della Unión de Naciones Suramericanas (Unasur) un organismo che in passato era stato ritenuto rilevante, come una sorta di Unione Europea del Sudamerica, ma che, negli ultimi anni aveva perso importanza a causa del fatto che molti paesi che ne facevano parte avevano governi di destra, tutt’altro che favorevoli a queste integrazioni regionali e, per questo motivo ne erano usciti (Argentina, Cile, Colombia, Uruguay y Paraguay).
Nel 2019 era stato un decreto dell’allora presidente Bolsonaro, che considerava l’Unasur un club di paesi di sinistra, a far uscire il Brasile dall’Unasur mentre il presidente cileno di quegli anni, Piñera, aveva addirittura creato una nuova organizzazione, la Prosur (senza il Venezuela) ma che era poi naufragata nel giro di poco tempo.
Obiettivo di Lula è il ritorno nel gruppo anche degli altri paesi che lo avevano abbandonato ed è filtrata la notizia che siano stati inviati inviti a 12 capi di stato della zona per una riunione che si terrà a Brasilia a fine maggio, proprio per definire la struttura e gli obiettivi del nuovo Unasur, per arrivare poi, una volta che ogni nazione avrà completato le procedure di rientro, alla prima riunione dell’ organizzazione nel nuovo formato.
La Unasur era stata fondata nel 2008 con una sede fisica, al momento smantellata, a Quito ed aveva come obiettivi primari la cooperazione nel campo della gestione della salute pubblica e delle infrastrutture ma è probabile che le tematiche verranno allargate, a partire dalla predisposizione di un fronte comune per la lotta al cambiamento climatico che sta colpendo la regione sudamericana in modo sempre più devastante.