Brexit. Altro che “piano B”: May ripresenta il piano già bocciato

di Elisabetta Corsi

La premier britannica Theresa May ha sostanzialmente confermato alla Camera dei Comuni il “piano A”. Non c’è stato così il tanto atteso “piano B”, e la premier ha ribadito fortemente la sua contrarietà a nuovo referendum perché non rispetterebbe il voto dei cittadini e soprattutto danneggerebbe la coesione sociale. Ha anche ribadito che il Regno Unito lascerà l’Ue il 29 marzo senza nessuna proroga dell’articolo 50 perché inaccettabile e cancellerebbe la Brexit. Ha poi ribadito l’importanza di tre punti chiave per il cambiamento, ovvero che i negoziati con Bruxelles saranno più flessibili, aperti e inclusivi del parlamento, che vi sarà una più forte tutela dei lavoratori e dell’ambiente e che – questo è il suo impegno – verranno evitate barriere dure tra Irlanda e Irlanda del Nord.
L’unica novità simbolica è stata la cancellazione della tassa di 65 sterline che avrebbero dovuto pagare i cittadini di paesi dell’Unione Europea intenzionati a continuare a vivere nel Regno Unito dopo la Brexit.
Il nodo da sciogliere è sempre uno solo, l’Irlanda del Nord, dove le tensioni si sono già riaccese nei giorni scorsi. La premier vorrebbe convincere i parlamentari ad accettare il Backstop che fino ad oggi respinto, per lei fondamentale per evitare la creazione di netti confini tra le due “Irlande”. May ha assicurato di non voler toccare il trattato (New Friday Agreement) che portò la pace tra l’Irlanda e l’Irlanda del Nord. A questo proposito tornerà a Bruxelles per tentare di rinegoziare questo punto e avere maggiori concessioni, anche se l’Europa aveva già fatto sapere di none essere disposta ad arretrare nelle sue decisioni e che il testo non potrà essere toccato. Il negoziatore dell’Unione Europea, Michel Barnier, ha aperto oggi ad alcune modifiche nella dichiarazione politica che era stata allegata insieme al testo del piano della May, ma se la prima non è vincolante, il secondo lo è. Si tratta quindi di un palliativo di questo genere sarà respinto immediatamente dall’ala dura del partito conservatore. Il ministro degli Esteri polacco ha lanciato la proposta di mettere un limite di Backstop di cinque anni, idea immediatamente bocciata.
In Irlanda del Nord è momento di elezioni e la speranza di Theresa May sta nella vittoria del candidato Tory pro Brexit e del Democratic Unionist Party, perché secondo la BBC potrebbe essere una svolta per l’approvazione del meccanismo di Backstop. Una nuova votazione è prevista a seguito di mozione del governo per martedì 29 gennaio, occasione in cui sarà discusso ancora il piano tramite emendamenti e votato per l’ennesima volta.
In sostanza niente di nuovo in questa giornata, resta in realtà il piano A già rigettato, tranne per il piccolo segnale delal cancellazione della tassa per i cittadini non britannici.