Cile. Pinera non firma l’accordo di Escazù sull’ambiente, ong all’attacco

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Il governo del Cile ha annunciato che non firmerà l’accordo regionale di Escazù sull’ambiente. L’intesa, discussa a partire dal 2012 e sottoscritta da più Paesi già nel 2018, riguarda l’accesso alle informazioni, la partecipazione pubblica e la giustizia in materia ambientale in America Latina e nei Caraibi. Sono al momento 22 i Paesi che lo hanno firmato, ma solo nove lo hanno ratificato. Il Cile, che aveva dato originariamente l’impulso ai negoziati per un trattato e guidato le discussioni, non l’ha invece sottoscritto. L’accordo potrebbe entrare in vigore a partire da sabato, solo se almeno 11 Paesi l’avranno ratificato.
Questa è una delle motivazioni che ha dato il governo di Sebastian Pinera per spiegare la mancata firma. Inoltre in un documento l’esecutivo ha anche scritto che la firma del trattato di Escazù sarebbe “non conveniente” per il Paese, vista “l’ampiezza e l’ambiguità dei suoi termini”, oltre all'”obbligatorietà delle sue norme”, che prevarrebbero sulle leggi dello Stato e in definitiva porterebbero a “un quadro globale di incertezza giuridica”.
Un comunicato congiunto scritto da alcuni partiti di opposizione aveva chiesto al governo di firmare il trattato, che secondo loro rappresenta “l’ultima opportunità” per l’esecutivo di dimostrare una leadership internazionale per quanto riguarda la crisi climatica e ambientale. Diverse organizzazioni hanno criticato la decisione del governo di Santiago. Matias Asun, direttore di Greenpeace in Cile, ha dichiarato che il governo di Pinera “ha ingannato il Paese facendo credere che i temi ambientali siano in agenda, mentre non è così e oggi è stato dimostrato”.