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Non sono piaciute a Pechino le parole dell’ormai prossimo presidente Usa Donald in merito al drone sottomarino catturato settimana scorsa dalla propria Marina nel Mar Cinese Meridionale, in acque internazionali: per Trump “Dovremmo dire alla Cina che non rivogliamo indietro il drone che hanno rubato. Tenetevelo!”, ed oggi la portavoce del ministero degli Esteri cinese, Hua Chunying, ha parlato di “dichiarazioni scorrette”, anche perché “Immaginate di trovare qualcosa per strada, prima dovete controllare e verificare di cosa di tratta e poi restituirla”.
Il drone non era, almeno ufficialmente, di tipo militare, ed era stato messo in acqua al largo della Baia Subic, nei pressi delle Filippine, dalla nave di ricerca oceanografica Usa Bowditch.
Tuttavia il caso si inserisce nell’ormai appurata indisposizione di Trump nei confronti della Cina, manifestata in campagna elettorale con l’intenzione di introdurre pesanti dazi e con la telefonata con la presidente di Taiwan Tsai Ing-wen, cosa che ha preannunciato la possibilità del riconoscimento della Repubblica di Cina, per cui Pechino aveva risposto seccamente che “Esiste un’unica Cina”.
