CINA. I vertici della politica nascondono cospicue somme nei paradisi fiscali

di Fabrizio Montagner –

cinaLa mannaia della censura si è abbattuta nuovamente sulla stampa cinese, dopo che diversi quotidiani stranieri hanno dato la notizia di cospicui tesori di manager e di politici cinesi stipati nei caveau delle banche dei paradisi fiscali: si tratta quasi sempre di personaggi molto vicini alla precedente e all’attuale leadership politica.
A denunciare la cosa sui siti di testate prestigiose del calibro di Le Monde, The Guardian, Sueddeutsche Zeitung, El Pais, è stata un’inchiesta realizzata dal Consorzio Internazionale dei giornalisti investigativi (Icij), dove si legge, fra le varie cose, che almeno 13 parenti di massimi dirigenti del regime, incluso l’attuale presidente, Xi Jinping, e di ex premier come Wen Jiabao e Li Peng, oltre a 15 grandi manager di aziende pubbliche, hanno compiuto importanti operazioni finanziarie nei paradisi fiscali. Lo spagnolo El Pais ha precisato nell’articolo di disporre delle prove documentate di tutti i dati pubblicati: già in passato erano stati censurati i siti web del New York Times e di Bloomberg dopo la pubblicazione della notizia di colossali beni occultati da parenti dell’allora premier cinese Wen Jiabao.