Cina. Morto l’ex presidente Jiang Zemin

di Alberto Galvi

L’ex presidente cinese Jiang Zemin è morto all’età di 96 anni. Jiang lascia i suoi due figli e la moglie, Wang Yeping. Jiang è stato presidente per un decennio, fino al 2003, e ha guidato il Partito Comunista per 13 anni, fino al 2002. E’ morto di leucemia e insufficienza multiorgano a Shanghai.
Jiang ha portato la Cina fuori dall’isolamento, dopo che l’esercito ha represso le proteste a favore della democrazia di piazza Tiananmen nel 1989, e ha sostenuto le riforme economiche che hanno portato a un decennio di crescita esplosiva. Come sindaco di Shanghai tra il 1985 e il 1989 Jiang ha impressionato i visitatori stranieri come rappresentante di una nuova generazione di leader cinesi capaci di guardare all’esterno.
La morte di Jiang arriva dopo che la folla ha chiesto le dimissioni del leader Xi Jinping durante le proteste del fine settimana contro i controlli antivirus che stanno confinando milioni di persone nelle loro case. La morte di Jiang difficilmente sarebbe potuta arrivare in un momento peggiore per l’attuale leader cinese, Xi Jinping: c’è una tradizione in Cina di utilizzare riunioni di lutto pubblico per i leader del passato per esprimere malcontento per l’attuale regime.
Jiang dal 2004 è rimasto dietro le quinte nelle dispute che hanno portato all’ascesa di Xi, che ha preso il potere nel 2012. Xi ha rafforzato il controllo politico, schiacciato il poco dissenso residuo della Cina e riaffermato il dominio dell’industria statale.
L’ex presidente Jiang fu arruolato nel 1989 come segretario del Partito Comunista a Shanghai dall’allora presidente Deng Xiaoping. È succeduto a Zhao Ziyang, che è stato licenziato da Deng a causa della sua simpatia per le manifestazioni di Tiananmen guidate dagli studenti.
Come segretario generale del Partito Comunista Jiang ha guidato per 13 anni l’ascesa del paese, accogliendo i capitalisti nel partito e attirando investimenti stranieri dopo che la Cina è entrata a far parte dell’OMC. La Cina ha superato la Germania e poi il Giappone per diventare la seconda economia più grande dopo gli Stati Uniti.
Xi ha invece isolato la Cina con regolamenti anti Covid-19 e una politica estera aggressiva. L’economia sta rallentando in parte a causa di queste restrizioni, che le autorità hanno esteso alla vita personale e al tempo libero dei cittadini.