Continua il braccio di ferro UE-Ucraina sulla questione Tymoschenko

di Salvatore Caruana –

timoshenkoNegli ultimi mesi Unione Europea ed Ucraina stanno faticosamente cercando di addivenire ad un accordo che possa suggellare un proficuo scambio commerciale fra essi e, nel frattempo tutelare la legalità internazionale.
Il motivo del braccio di ferro diplomatico tra l’Ucraina e l’Unione Europea ha inizio da quando nel 2012 la Corte Suprema ucraina condanna in via definitiva la Tymoschenko a sette anni di carcere per abuso d’ufficio. La Tymoschenko fa appello alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, che nell’aprile di quest’anno la assolve. Tuttavia, il Governo ucraino persiste nelle misure restrittive ai danni della Tymoschenko, non rispettando così la decisione della Corte.
Nel frattempo l’Ucraina, desiderosa di avviare rapporti commerciali proficui con i Paesi dell’Unione Europea, ha manifestato l’intenzione di voler concludere degli accordi commerciali con l’Unione. Tali accordi comporterebbero una notevole estensione dei rapporti commerciali tra l’Ucraina ed i 28 Paesi membri.
Le due controparti terranno un summit a Vilnius il 28 novembre per fissare le condizioni dell’accordo. Bruxelles ha già annunciato che porrà la liberazione della Tymoschenko come una delle condizioni per la stipulazione del trattato. Da ciò potrebbe dipendere il buon esito dei negoziati.
In ogni caso il Governo ucraino non sembra voler cedere alle pressioni dell’Europa ed anzi, ribatte aspramente: il Primo ministro Mykola Azarov ha dichiarato pubblicamente che “quando l’interesse di una persona singola equivale all’interesse di 46 milioni di persone che appartengono ad un grande Stato, ciò significa una cosa sola: grande irresponsabilità politica ed un fallimento nel prendere una decisione storica”.
La situazione potrebbe risolversi,almeno secondo la legge ucraina, concedendo la grazia alla Tymoschenko, grazia che può essere concessa non dal Governo sua sponte, ma soltanto su esplicita richiesta della diretta interessata. In ogni caso la Tymoschenko non sembra intenzionata chiedere la grazia, altrimenti ciò suonerebbe come una ammissione di colpa.
L’Ucraina sta attualmente vivendo un periodo storico di grande transizione. Storicamente nella sfera d’influenza russa, adesso, anche se non ancora formalmente candidata all’ingresso in UE, sta cercando faticosamente di emanciparsi dalla Russia e di avvicinarsi alla più liberale Europa. Difatti la Russia non vede di buon occhio questo cambio di posizione, in quanto spera di continuare ad esercitare su di essa quella egemonia economica e culturale che col tempo si è andata sostituendo all’egemonia politica che caratterizzò il periodo sovietico.
Hryhoriy Nemyria, membro del Parlamento ucraino e presidente del Comitato per l’ integrazione europea dell’Ucraina, ha detto che firmare accordi con un Paese “che non rispetta le leggi” sarebbe una deviazione dai principi che hanno ispirato la nascita dell’Unione Europea. Ciò è segno che prima di giungere ad un’integrazione sociale e politica, l’Ucraina deve provvedere innanzitutto a rendere totalmente imparziale la Magistratura, inoltre sarebbe bene che cominci a rispettare le sentenze di una Corte internazionale (quale è la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo).